A due giorni dal voto per scegliere il nuovo sindaco di Montalto di Castro, lextra.news con il suo direttore Stefano Tienforti ha intervistato i cinque candidati sindaci, in chiacchierate che spaziano dai programmi alla politica, senza tralasciare le sensazioni ed emozioni dell’avventura amministrativa (a questi link le interviste a Luca Benni, Angelo Brizi, Angelo Di Giorgio e Gianni Petronio, qui quella dei giorni scorsi al sindaco uscente Sergio Caci).
“È stato bello incontrare le persone, parlarci, confrontarcisi: un percorso faticoso ma pieno di stimoli. Comunque andrà, quanto stiamo vivendo è un’esperienza che sicuramente ci ha arricchito, anche rispetto alla conoscenza del territorio”: la campagna elettorale volge al termine e anche per Emanuela Socciarelli è tempo di bilanci, su queste settimane ma anche su un primo step di esperienza politica.
Domenica si vota: che sensazioni restano al termine di questa esperienza da candidata sindaco?
“Positive, innanzitutto perché siamo un gruppo molto compatto, unito, che si è supportato in ogni attività messa in piedi. Certo, questi ultimi giorni sono faticosi, con un concentrato di appuntamenti ed eventi, ma ho trovato davvero stimolante la serie di incontri di quartiere che ci ha portato a toccare con mano i problemi, anche quotidiani, del cittadino, scambiandosi opinioni e cercando di capire assieme quello che si potrebbe fare in caso di vittoria per quella determinata zona”.
La corsa alla principale carica cittadina arriva dopo i primi cinque anni di esperienza politica da consigliera, in maggioranza prima, quindi all’opposizione: quale il percorso che ha portato sin qui?
“Nel 2017 avevo accettato la candidatura da consigliere con lo spirito di impegnarmi a 360 gradi in tutte quelle attività per le quali avevo fatto volontariato sino a quel momento: nel 2012 ho fondato un’associazione per genitori di ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento, cui si sono aggiunte qualche anno fa le mamme di ragazzi con disturbi dello spettro autistico, e abbiamo da allora lavorato per sensibilizzare rispetto a questi temi e sulle tematiche sociali dei ragazzi. Purtroppo, però, in quel progetto amministrativo i progetti non sono stati più quelli iniziali, per cui sono uscita dalla maggioranza e ho iniziato un’attività di opposizione con i consiglieri Corniglia e Fedele, con i quali è poi iniziato questo secondo progetto: abbiamo trovato un punto di fusione e da lì è nata questa lista prettamente civica, una squadra composta da cittadini animati dalla volontà di fare qualcosa per il territorio e ci piacerebbe portare il nostro attivismo in amministrazione per fare il bene del paese”.
Cosa può essere “salvato” di questa prima parentesi amministrativa? “L’aver creato un bel rapporto con gli uffici dei servizi sociali, rafforzando quanto già vivevo in precedenza sia per la professione che svolgo, sia per le attività di volontariato di cui parlavamo prima. E soprattutto l’essere riuscita ad aprire il Centro per l’autismo di Montalto, una piccola goccia nel mare per le famiglie che, altrimenti, dovrebbero trovare attività fuori dal nostro comune. Apprezzo poi l’aver imparato a conoscere la macchina amministrativa, la vita politica del mio paese, di essere entrata in contatto con molte persone con cui si è creato un rapporto di amicizia e collaborazione. Sergio (Caci, ndr) è poi una persona che ricordo in modo positivo: sinché c’è stato lui, c’era possibilità di avere spazio e autonomia. Poi le cose sono andate come tutti sappiamo, anche se forse lui non è riuscito a gestire i conflitti creatisi internamente”.
E non è strano, oggi, trovarsi in una competizione, peraltro molto accesa, con quelli che per circa tre anni sono stati colleghi d’amministrazione? “No, non mi fa troppo effetto, forse perché un grande rapporto di lavoro assieme ed empatia non c’era in effetti mai stato. Lo conferma il fatto che lo stesso che Sergio (Caci, ndr) non si sia candidato e addirittura appoggi una lista in cui non ci sono sui ex amministratori. Con Luca (Benni, ndr), invece, ho condiviso solo due anni di amministrazione, ma non è mai scattato un feeling di collaborazione. Sia chiaro, però: io apprezzo e rispetto le scelte di ognuno, e ognuno è libero di rivolgere lo sguardo dove ritiene opportuno”.
Ma in queste settimane frammentazione e litigiosità non sono mancati. “Francamente credo siano l’espressione di ciò che già c’era all’interno della squadra amministrativa. Se siamo partiti con otto consiglieri eletti e ne sono usciti quattro, considerando che anche Silvia Nardi ha iniziato da assessore e poi si è è dimessa e da allora non ha più presenziato ad alcun consiglio comunale, appare evidente che ci fosse un clima di poca armonia all’interno della squadra. Non voglio, oggi, puntare il dito su chi secondo me è stato il responsabile, ma sicuramente i forti contrasti che ci siamo trovati a vivere ci hanno portato a non seguire più il progetto per cui avevamo dato la disponibilità. Oggi non emerge altro, all’esterno, che quello che noi abbiamo vissuto dall’interno in questi anni”.
Parliamo di programma: quali gli obiettivi di cinque, eventuali anni di amministrazione Socciarelli? “Il programma, innanzitutto, nasce sulla squadra: per deformazione professionale sono abituata a lavorare in gruppo, così da trovare anche nell’altro le competenze che servono. Una persona non può avere tutte le conoscenze o professionalità, ma lavorando assieme, ognuno portando il proprio, la macchina funziona di più e meglio. Nello specifico, il grosso da fare nei primi anni sarà riprogrammare tutto l’ordinario: manutenzione delle strade, degli immobili e del patrimonio, gestione dei rifiuti, decoro urbano e pulizia, verde pubblico, cura delle Marine… Poi ancora un piano dei parcheggi e la sistemazione della stazione, che dovrebbe essere un biglietto da visita e invece penso sia la più brutta di tutto il circondario. Di cose da fare ce ne sono tante, e in questi primi anni dovremo lavorare sodo su questa situazione quasi surreale: alle case Enel sono dieci anni che non vedono nessuno che gli pulisce il verde, hanno gli alberi che gli entrano in casa! Aggiungo, poi, un’idea cui tengo molto: mi piacerebbe creare dei luoghi per i ragazzi, a partire da un Centro di Aggregazione Giovanile, per dare una risposta positiva ai giovani di Montalto che oggi sono privi di riferimento istituzionale”.
Già fatto un pensiero alle prime azioni da porre in essere? “Non esistono, secondo me, programmi dei primi cento giorni: il primo giorno di amministrazione dovrà essere uguale all’ultimo. Sicuramente dobbiamo cercare, almeno alla Marina, di dare una ripulita immediata e creare più parcheggi, quindi ci sederemo con la ditta dei rifiuti per capire cosa non va e quali sono le problematiche su cui intervenire. Un passo importante sarà la riprogrammazione dell’ente comune e degli uffici, risolvendo le importanti carenze di personale di alcuni settori così che dall’autunno si possa entrare a regime appieno con la macchina amministrativa”.