“Sono convinto che soltanto la solidità dei partiti politici, se non mescolati in stravaganti alleanze, possa garantire equilibrio e capacità amministrativa. Ci si può ritrovare, come capita in Europa tra PPE e PSE a ragionare insieme di obiettivi comuni. Per questo, insieme agli amici di Forza Italia Montalto e Pescia e civici che ci hanno sempre seguiti, abbiamo deciso di sostenere la candidatura di Angelo Brizi. Vi aspettiamo nelle piazze cittadine per approfondire meglio motivazioni e progetti”: che un endorsement fosse probabile, lo si sapeva da giorni. E con queste parole, affidate al proprio profilo Facebook, il sindaco uscente di Montalto di Castro, Sergio Caci, annuncia il suo appoggio esterno a uno dei cinque candidati nella corsa alla sua successione.
Una scelta che sorprende solo in parte – erano varie le ipotesi in ballo negli ultimi giorni e richiama un asse di vicinanza tra PD, pur non ufficialmente in ballo con il logo ma a sostegno di Brizi, e Forza Italia già sperimentato da Romoli nella corsa a presidente della Provincia di Viterbo – ma che a Montalto, in strada e sui social, fa già discutere e rappresenta forse il principale colpo di cronaca di questa campagna elettorale. Caci, ricordano in molti, contestò fortemente Brizi ai tempi del post Carai, di cui l’attuale candidato era vicesindaco, così come accesa è stata l’opposizione PD in questi ultimi anni del mandato del sindaco: quale sarà nelle urbe la reazione della città.
“Lo smarrimento, comune a molti, causato dalla presenza di troppi candidati e liste, se inizialmente mi ha frenato dallo scendere in campo in prima persona, con il passare del tempo si è trasformato in determinazione e voglia di agire. – spiega la sua decisione Caci – I patrimoni culturale ed economico che consegno al mio successore sono notevoli. Posso affermare, senza paura di smentita, che in dieci anni ho trasformato il paese ed il modo di approcciarsi alla politica ed ai politici”.
Non lascia troppo sorpresi, viste le dinamiche delle ultime settimane, la discontinuità nei confronti di Luca Benni, vicesindaco di Caci e reggente funzione nel periodo di sospensione del sindaco uscente, ma salta all’occhio come, pur con tanti attuali o ex compagni di compagine amministrativa candidati, Caci abbia scelto una lista in cui non sono presenti “ex colleghi”. “Alcuni miei compagni di viaggio, amministratori e collaboratori, – spiega in proposto – incontrati e scelti in questi dieci anni di attività, hanno ritenuto di contrapporsi tra loro e di candidarsi in ben tre diverse liste. Legittimo, ma pone dei dubbi sulle precedenti motivazioni che li avevano spinti a salire sul carro del vincitore: all’epoca il sottoscritto”.
“Domani ci attendono sfide importanti: – conclude Caci – l’utilizzo dei fondi Pnrr, per i quali non ci si può permettere superficialità, i rapporti con la Regione, qualsiasi sia il colore politico, con il Governo e con l’Unione Europea per i fondi diretti. Non ultimo, il rapporto con Enel per i progetti in corso e la gestione dei contenziosi. Tutto ciò porterà vantaggi ai cittadini solamente se ben gestito”.