Riceviamo dal Presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, e pubblichiamo
La legge 30 marzo 2004 n. 92, che istituisce il Giorno del Ricordo come ricorrenza della memoria e solennità nazionale, vuole “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel febbraio 2020 in una dichiarazione pubblica a proposito delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata le definì “una persecuzione contro gli italiani, mascherata talvolta da rappresaglia per le angherie fasciste, ma che si risolse in vera e propria pulizia etnica, che colpì in modo feroce e generalizzato una popolazione inerme e incolpevole”.
Detto questo, ho potuto verificare che è stato presentato da parte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), associazione benemerita che svolge il compito di tenere viva la memoria sull’esperienza della resistenza che tanto ha rappresentato in termini di riscatto dal regime nazifascista, una richiesta per svolgere presso i locali della Provincia di Viterbo una “manifestazione di carattere storico”.
Da quanto ho potuto appurare dagli approfondimenti svolti nella giornata di ieri e dalle dichiarazioni fatte su organi di stampa da parte del presidente di Anpi Viterbo nella mattinata odierna, la suddetta manifestazione è volta ad approfondire il tema delle foibe con un approccio che, da quanto appare, nega che quanto occorso possa essere inquadrato come pulizia etnica.
Tali dichiarazioni destano viva preoccupazione nello scrivente che per sensibilità culturale, ma ancor più per dovere istituzionale, ha il preciso compito di contribuire a garantire l’osservanza delle leggi. Degna di nota è l’attività che il Comitato 10 febbraio sta svolgendo in termini di ricerca sul tema con la partecipazione di numerose amministrazioni comunali che hanno aderito all’iniziativa di dedicare monumenti o cippi commemorativi a quelle tragiche vicende. Tutto ciò premesso, verificherò personalmente nella mattinata odierna lo stato delle cose onde poter assumere le iniziative più opportune tese a preservare e salvaguardare quanto sopra esposto.