Riceviamo e pubblichiamo
Gli albori del colonialismo dell’Italia e le vicende che portarono alla nascita dell’impero coloniale italiano in Africa. Sono il tema del libro “Le chiavi del Mediterraneo”, che lo scrittore e giornalista Andrea Cotticelli presenterà il 26 marzo, alle ore 17,30, alla sala Sacchetti, al civico 4 di via dell’Archetto, nel centro storico di Tarquinia, per il ciclo di incontri letterari organizzato dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia e da Omnia Tuscia, con il patrocinio del Ministero della Cultura e in collaborazione con l’IISS “Vincenzo Cardarelli”.
Pubblicato da Palombi Editore (2020), “Le chiavi del Mediterraneo” affronta gli esordi del colonialismo italiano attraverso la figura storica di Pasquale Stanislao Mancini, nobile campano e uomo di scienza del diritto, che nel 1881 durante il quarto governo Depretis fu chiamato a rivestire l’incarico di ministro degli affari esteri per intraprendere la strada del colonialismo. L’Italia fu infatti l’ultima delle potenze europee ad inserirsi nella contesa coloniale.
L’ambizioso programma di Mancini, prevedeva di portare il tricolore su un esteso territorio dell’Africa Orientale, comprendente Eritrea, Sudan, Somalia ed Etiopia, convinto che le “chiavi del Mediterraneo” fossero sulle sponde africane del Mar Rosso. Questo progetto non ebbe però la possibilità di realizzarsi se non in minima parte, sia per interferenze parlamentari che per incomprensioni internazionali. A dialogare con Cotticelli, che nel corso degli anni ha collaborato con Panorama, Ansa, Tg3 e il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ci sarà il ministro plenipotenziario Marco Claudio Vozzi.
“Ho ritenuto opportuno scrivere degli esordi delle imprese coloniali dell’Italia – spiega Cotticelli -, nella convinzione che essi abbiano segnato una tappa di grande rilievo nella storia nazionale e che valga oggi la pena di essere riscoperta. Per il mio lavoro di ricerca e scrittura, oltre ad alcune specifiche pubblicazioni di illustri storici che hanno circoscritto i loro studi in una più approfondita analisi delle origini dell’avventura coloniale italiana, sono state fonti obbligate, e forse uniche, alle quali ho potuto attingere per conoscere come nacque e si sviluppò in Italia la politica coloniale nei primi decenni postunitari, i discorsi e gli atti parlamentari pubblicati dalla Camera dei Deputati e dal Senato del Regno d’Italia, e i documenti diplomatici italiani risalenti agli anni Ottanta del XIX secolo.
A corredo di questa documentazione è parso interessante, e a volte curioso, consultare articoli riportati su alcune pubblicazioni settimanali della seconda metà dell’Ottocento, dove giornalisti e commentatori politici mettono in risalto il giudizio dell’opinione pubblica in balia di notizie, spesso contrastanti, sugli avvenimenti in corso, mentre corrispondenti esteri inviano le prime impressioni sulle nuove terre italiane”.
Per partecipare all’iniziativa (ingresso gratuito) sono necessari il green pass rafforzato e la mascherina FFP2. Il numero massimo presenze nella sala Sacchetti è di 50 persone. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming al link https://us02web.zoom.us/j/87416669272.