Riceviamo da PD di Tarquinia, M5S Tarquinia e gruppo Autonomi di Sinistra e pubblichiamo
Apprendiamo dalla stampa che negli ultimi giorni numerose sanzioni per infrazione del codice della strada sono state recapitate a diversi cittadini attraverso l’utilizzo dell’apparecchio c.d. “autoscan”.
Posto che nessuno di noi è contrario al rispetto delle regole, tutt’altro, non si può non constatare che nell’attuale situazione un tale “accanimento” paia del tutto paradossale, dal momento che Tarquinia non solo ha degli evidenti problemi con i parcheggi (che sicuramente non sono migliorati con le chiusure del centro storico), ma anche numerosi stalli indisponibili a causa di scelte opinabili di questa stessa amministrazione (e sulle quali abbiamo molto da dire: dai moduli scolastici, ancora presenti, al nuovo parcheggio dell’ospedale, che aumenterà la capienza auto di un numero di unità che può contarsi sulle dita di una mano).
Peraltro, chiediamo all’amministrazione comunale se sia certa della legittimità di tutte queste multe effettuate tramite il c.d. “autoscan”, riportando due distinti pareri del ministero dei trasporti (n. 2291 del 03/05/2012 e n. 4851 del 28/09/2015): nel primo si legge che “si osserva che i sistemi di sorveglianza, mentre possono essere idonei a dimostrare l’avvenuta violazione, non risultano tuttavia idonei a dimostrare l’assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo, circostanza che può essere accertata solo dall’intervento diretto degli organi di Polizia Stradale, e pertanto non risulterebbe giustificata la contestazione non immediata”, ed il secondo ribadisce che seppure “i casi di contestazione differita di una violazione alle norme del Codice della Strada sono quelli elencati al comma 1-bis dell’art. 201” e che “tra questi è previsto il caso dell’assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo, tipico della sosta vietata”, tuttavia “le violazioni al divieto di sosta possono dar luogo alla contestazione non immediata solo nel caso in cui l’operatore di polizia abbia accertato l’assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo”. In quest’ultimo parere si legge altresì che “non è possibile attivare la procedura di omologazione/approvazione per un dispositivo che accerta in modalità automatica la violazione del divieto di sosta poiché l’art. 201 del Codice della Strada non prevede tale fattispecie”.
Tutt’altro che difficile è anche trovare precedenti a tal proposito, in cui multe elevate attraverso lo strumento in questione siano state annullate (ne citiamo due esempi: sentenza giudice di pace di Milano n. 100658/2013 e sentenza giudice di pace di Macerata n. 436/2018).
Nell’invitare questa amministrazione a fornire chiarimenti in merito, ci permettiamo di suggerire un approccio più consapevole delle criticità del momento e della città in genere, alle quali la stessa ha abbondantemente contribuito. La soluzione dei problemi (nel caso, quello dei parcheggi) può avvenire anche attraverso una progettualità d’insieme, a lungo termine.
In sede di consiglio comunale, lo scorso anno, era stato già fatto presente come le multe in questo comune fossero cresciute vertiginosamente rispetto agli anni precedenti. Ora, noi dubitiamo che il comportamento dei cittadini e dei turisti sia cambiato d’improvviso, sarebbe quindi bene un minimo di autocritica. Se viceversa si pensa di far cassa con le multe, si prenda coraggio e venga reso chiaro.