Riceviamo dal Biodistretto MET e pubblichiamo
È terminata la Conferenza dei servizi sul mega biodigestore da 120.000 ton/a di rifiuti organici, che la Ambyenta Lazio spa vorrebbe realizzare a Civitavecchia in zona industriale ed è stato deciso che il biodigestore si farà nonostante i diversi pareri negativi alla realizzazione di questo progetto, fra cui quello pesantissimo rilasciato dalla ASL RM4 che, citando lo studio del 2016 del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario della Regione Lazio, dichiara che è indispensabile attuare oggi le misure di prevenzione primaria limitando l’ esposizione della popolazione a tutte le fonti inquinanti presenti sul territorio legate agli impianti energetici, al riscaldamento ed al traffico stradale e marittimo. C’è poi il parere della Sovrintendenza, quello dei Comuni limitrofi e quello del Comune di Civitavecchia.
Desta sgomento e preoccupazione questa scelta della Regione che avanza senza ascoltare le giuste ragioni dei territori. Una conclusione inaccettabile, risultato di un procedimento anomalo nei tempi e nei modi, che ha ignorato ogni parere contrario espresso dai Comuni del comprensorio.
Un procedimento e una conclusione che è difficile definire anche solo assurda e che rasenta l’illegittimità: pareri degli uffici regionali competenti per aspetti fondamentali della tematica quali la Gestione dei Rifiuti e la Valutazione Ambientale non pervenuti, altri pareri e documentazione inviati all’ultimo minuto, decisione finale assunta dal Responsabile del Procedimento senza motivazioni, ed infine nessuna programmazione del ciclo dei rifiuti secondo gli interessi pubblici previsti nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.
Sembra ci sia una volontà di calpestare diritti costituzionalmente garantiti quali la salute, il paesaggio e la tutela del territorio. Sono azioni davanti alle quali non si può rimanere fermi: bisognerà attivare tutte le forze possibili per tentare di scongiurare la realizzazione di questo progetto.
Da una parte si assiste all’intransigenza della Regione Lazio nei confronti di territori che avrebbero bisogno di vedere allargate le maglie dell’interpretazione di alcune leggi e regolamenti per poter vedere uno sviluppo economico ed aziendale che porterebbe benefici in termini occupazionali e ambientali, dall’altra si assiste a decisioni incomprensibili quando si vanno a trattare argomenti come la discarica o il biodigestore nei nostri territori.
C’è una volontà che va avanti da anni, con l’obbiettivo di trasformare i nostri territori nella discarica di Roma! “La posizione del MET-afferma Il presidente Anna Cedrini a nome dell’intero CDA e dei soci che ne fanno parte- è di netto rifiuto di questo destino e diciamo con forza di no! La volontà e la vocazione di questo territorio è quella di uno sviluppo turistico e agricolo sostenibile legato ai concetti di salvaguardia e tutela del territorio e della salute pubblica e la nascita del biodistretto “Maremma Etrusca e Monti della Tolfa “ MET , il più grande per estensione territoriale del Lazio, ne è la testimonianza. E’ l’espressione di una volontà territoriale che non può essere ignorata o restare inascoltata”