Riceviamo da Francesco Corniglia, consigliere comunale di Montalto di Castro, e pubblichiamo
Prima della sospensione di diciotto mesi, per effetto dell’applicazione della legge Severino, dal 28/11/2019 a seguito della condanna in primo grado a tre anni e due mesi del Sindaco Sergio Caci la Giunta Comunale era composta da 4 persone di genere maschile ed 1 femminile.
Dopo la sospensione il vice sindaco facente funzioni Luca Benni ha continuato a mantenere una Giunta Comunale formata da 3 persone di genere maschile ed 1 femminile, andando contro a quanto sancito dalla legge, ossia l’obbligo di rispettare le cd. “quote rosa”.
La legge infatti prevede delle precise percentuali per potere considerare rispettato il requisito della parità di genere disponendo che “Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”. Quindi 3 donne e 2 uomini o viceversa.
A Montalto di Castro il Sindaco non ha rispettato la normativa all’inizio del suo mandato, né lo ha fatto il Vicesindaco durante la sua reggenza e neppure dopo il rientro del Sindaco è stato fatto niente. Eppure il Vicesindaco aveva assicurato al Prefetto il 29 gennaio 2021che al rientro del Sindaco la legge sarebbe stata finalmente rispettata.
La cosa è già stata fatta presente al Prefetto, al segretario comunale ed anche al Ministero dell’Interno ad inizio 2021 e lo rifaremo di nuovo perchè adesso con le dimissioni dalla Giunta Comunale dell’unica donna che rivestiva il ruolo di assessore la situazione è insostenibile e non è più possibile tollerare questa discriminazione. Per ristabilire il rispetto della legge occorre che il Sindaco nomini almeno due donne tra i suoi assessori e voglio che questo avvenga il prima possibile. Non riesco a credere che Montalto di Castro non sia in grado di essere degnamente rappresentato dalle sue cittadine in Giunta Comunale. Il tempo delle belle parole solo in occasione dell’8 marzo é finito da un pezzo.