Riceviamo da Daniela Ricci, insegnante dell’IIS Cardarelli di Tarquinia, e pubblichiamo
Dal 17 al 19 Dicembre si è svolto a Bardonecchia il Campus di fisica, astrofisica, matematica e STEM organizzato dalla “Scuola di Lagrange” dell’Università di Torino e il “Vincenzo Cardarelli” non poteva mancare.
Nei tre giorni sono stati proposti ai ragazzi corsi di fisica delle particelle, relatività, analisi e informatica da professori di alto livello provenienti dall’Università e dal Politecnico di Torino. La location splendida, l’organizzazione impeccabile e l’alto livello scientifico hanno reso il soggiorno piacevole e interessante. I corsi contavano gruppi di 30 ragazzi circa per volta, questi ultimi, rispettando tutte le regole di sicurezza anticovid, riuscivano a seguire concetti anche molto difficili grazie ad un approccio coinvolgente basato spesso sulla sfida e sul gioco che stimolava lo spirito competitivo, il dialogo e la ricerca.
Il Campus ha visto partecipare 260 ragazzi provenienti da tutta l’Italia molto motivati, corretti, puntuali e sempre entusiasti delle proposte fatte loro. I 12 ragazzi del V. Cardarelli, iscritti al triennio del liceo scientifico tradizionale, del liceo scientifico opzione scienze applicate, ma anche del liceo classico sono tornati a casa arricchiti da un bagaglio di informazioni che riguardano la topologia, i frattali, la relatività ristretta e generale, lo studio dell’universo o un corso di programmazione in Python che serviranno loro come trampolino di lancio verso il percorso che vorranno intraprendere dopo il diploma. Questa attività viene inoltre riconosciuta come attività PCTO (alternanza scuola lavoro) e questo è decisamente appetibile per ragazzi che dedicheranno molta parte della loro vita allo studio.
Inutile dire che gli studenti si sono divertiti molto, nonostante sia un momento estremamente delicato per stare tutti insieme, ma sono stati sempre scrupolosi nel rispettare le regole che sono state loro proposte. Durante il viaggio di ritorno in treno i passeggeri avevano facce stupite nel sentire ragazzi di 16 o 17 anni ridere e divertirsi parlando di materie tanto complesse ma con grande naturalezza. Antonio nelle cinque ore di viaggio ha voluto ripercorrere alcuni dei temi che più in quei giorni lo avevano incuriosito chiedendo conferme agli altri oppure ai docenti accompagnatori, entrambi insegnanti di matematica, fisica ed informatica. Irene ha ringraziato i “prof” e la scuola per le giornate intense commentando: “sono stati giorni che sono sicura non dimenticherò e nei quali ho scoperto cose nuove tanto su di me quanto sul mondo scientifico”. Maria Laura, alunna del liceo classico, ha detto che per lei è stata una sfida e che la sua vittoria è aver capito che la fisica è un mondo affascinante che continuerà ad esplorare. A me, docente accompagnatrice, questa esperienza, che ripeteremo sicuramente, ha lasciato molti contatti con professori di grande livello che possono arricchire la didattica di tutto il nostro Istituto con l’uso di metodologie coinvolgenti e stimolanti, una visione globale della didattica STEM in continua evoluzione, ma soprattutto la consapevolezza che la scuola è fatta di ragazzi che vanno aiutati, stimolati a volte “recuperati”, ma anche di studenti meritevoli, brillanti, curiosi che sanno che la loro vita sarà fatta di studio, ma è proprio questo il bello!