di Riccardo Rubbi
Con 104.000 immatricolazioni circa, novembre vede un miglioramento rispetto a ottobre (dove con 101.000 vetture si era registrato un calo del 35% sul 2020).
A perdere come sempre sono tutti (tranne che Tesla), da un minimo del 14% per Toyota, fino al 41% di Ford, di seguito il dettaglio:
• Stellantis -> chiude il mese con 36.000 vetture per tutto il gruppo;
• Volkswagen -> totalizza 16.000 immatricolazioni;
• Renault -> 12.000 auto;
• Ford -> 4.000 vetture;
Michele Crisci, numero uno di UNRAE, lamenta una quasi totale assenza da parte del governo che da una parte obbliga il settore ad una transizione verso l’elettrico, dall’altra non supporta come bisognerebbe questo cambiamento.
Carlos Tavares, AD di Stellantis, sostiene che seguendo questa linea di transizione ecologica obbligata, negli anni si assisterà ad una grande crisi del settore automotive.
La cosa è dovuta al fatto che la totale elettrificazione della produzione del parco auto nel breve termine, incrementerà i costi di produzione del 50% (sia per i materiali che per il riassetto delle fabbriche). Un costo che non potrà essere riversato interamente sul cliente, quindi assisteremo a margini minori per i costruttori e vetture più care per i clienti.