Riceviamo e pubblichiamo
A meno di un mese dalla rappresentazione inaugurale del 26 dicembre, il presepe vivente di Tarquinia si svela nelle scenografie e negli allestimenti che daranno vita, insieme ai figuranti, alla Betlemme di 2000 anni fa. Si entrerà da via San Giacomo su Campo Cialdi che farà da sfondo all’accampamento della legione romana, alle prigioni, al mulino ad acqua, ai pastori e ad alcune novità: la ricostruzione in pietra di un’antica casa e di un grande albero, sotto le cui fronde, si animerà una piccola scuola con il maestro intento a insegnare a scrivere su tavolette di cera ai bambini.
Scendendo per vicolo Storto, s’incontreranno le botteghe degli antichi mestieri, il censore, il battitore di moneta, le tessitrici e il profeta. Piazza della Tribuna ospiterà i rabbini e gli artisti e farà da cornice al mercato, all’albergo, alla conceria e alla tintoria. Falconieri e giocolieri con il fuoco si muoveranno nella suggestiva piazza San Martino, che accoglierà la fastosa corte di re Erode, la bottega del venditore di tappeti, l’armeria e il frantoio, mentre tra la torre e la chiesa di San Martino si respirerà l’atmosfera raccolta della natività.
“Il tutto sarà arricchito da scene dialogate per rendere ancora più coinvolgente il percorso – afferma l’associazione Presepe Vivente di Tarquinia -. Stiamo, inoltre, valutando se sia possibile inserire una sorpresa ulteriore nell’itinerario: un angolo di centro storico non visitabile, perché interno a un’abitazione privata, dall’indubbia bellezza”.