Riceviamo dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio e pubblichiamo
In occasione della proroga della mostra “Una pagana felicità. Massimo Campigli e gli Etruschi”, è stato presentato al pubblico in anteprima assoluta il “Viaggiatore etrusco”: un frammento di lastra di terracotta dipinta recentemente rientrato in Italia dal mercato antiquario internazionale. Il rimpatrio dell’oggetto è stato reso possibile grazie a una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, che ha visto protagonista la Fondazione Luigi Rovati di Monza, che ha acquistato il reperto presso la casa d’aste Christie’s di New York per cederlo allo Stato consentendone così la restituzione alla fruizione pubblica.
Dopo essere stato ritrovato a Cerveteri in epoca imprecisata, il “Viaggiatore” è rimasto in collezioni private americane fino a poco tempo fa. Solo quest’anno ha ripreso la via del ritorno a casa ed è approdato a settembre a Roma presso i depositi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale.
Oggi, la lastra è di nuovo in viaggio, ospite della ACP – Art Capital Partners al Palazzo Franchetti di Venezia, “dove trova la sua ideale collocazione” nelle parole del Soprintendente Margherita Eichberg “come documento di un percorso parallelo: quello dell’artista contemporaneo nell’appropriazione di un modello del passato e quello dell’arte antica nella ricerca della perfezione estetica e formale”.
Il frammento appare ora in pubblico in una nuova veste, dopo uno speciale intervento di conservazione da parte del restauratore Antonio Giglio, che ha riportato in luce la policromia e i raffinati dettagli della figura. Si tratta di un giovane di profilo dalla ricca acconciatura composta da riccioli bruni sulla fronte e da robuste trecce rossicce che ricadono sulle spalle. Sul capo indossa un piccolo cappello a tesa, tipico dei viaggiatori dell’antichità e in mano tiene un lungo e sinuoso bastone forcuto. “È probabile che sia una scena tratta dal mito” commenta Daniele F. Maras, funzionario archeologo della Soprintendenza “Diversi personaggi del mito sono raffigurati in veste di viaggiatori, da Teseo a Edipo. Ma non si può escludere che il giovane dipinto sulla lastra sia in realtà un attore impegnato in una performance rituale”.
L’esposizione, che rimarrà a Palazzo Franchetti fino al 16 gennaio, annovera accanto al Viaggiatore una serie di pezzi eccezionali recuperati dai Carabinieri TPC nel corso dell’attività di tutela e messi in rapporto con opere di Massimo Campigli: il pittore innamorato dell’arte etrusca sin da quel famoso “colpo di fulmine” che lo ispirò nel 1928 durante una visita al Museo di Villa Giulia.