Riceviamo dal Comune di Pitigliano e pubblichiamo
Quando la Regione Toscana per competenza gestisce lavori su un territorio comunale, le istituzioni locali si confrontano e cercano di portare il proprio contributo di conoscenza. Nel caso dei lavori realizzati dalla Regione lungo il fiume Lente questo corretto rapporto non è stato rispettato.
Il Comune di Pitigliano prima ha segnalato e poi più volte denunciato alla Regione che le opere sul Lente sono state realizzate molto male. I danni ambientali causati dall’imperizia nell’esecuzione dei lavori sono molti, come sono molti i danni di immagine per le Cascate denominate del Londini ridotte a un mero scorrere di poche acque.
La “sordità” di Monia Monni, assessore della Regione Toscana all’ambiente e lavori pubblici, in questa vicenda, è stata (ed è) preoccupante e persino istituzionalmente offensiva. La Monni ha due deleghe importanti che, se rese sinergiche, possono essere molto utili al territorio toscano, ma possono diventare anche drammaticamente pericolose per tutti i territori se utilizzate con incompetenza.
Dopo le reiterate e inascoltate richieste del Comune, ci sono voluti due interventi dei consiglieri regionali Spadi e Ulmi per poter conoscere una “timida” opinione della Monni a mezzo stampa. Un ulteriore gesto di superficiale offesa istituzionale nei confronti del Comune che da tempo sollecita all’assessore incontri e azioni.
Fin qui gli errori formali e sostanziali. A noi pitiglianesi, importano soprattutto i fatti e, in tal caso, tornare a godere delle Cascate del Londini come intere generazioni ne hanno goduto in passato. Il nostro appello è dunque al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a cui chiediamo attenzione e una censura dei comportamenti superficiali tenuti dalla sua delegata. Il danno fatto sino ad oggi deve essere recuperato. La Regione Toscana è committente responsabile dei lavori su il fiume Lente, ne deve imporre una corretta esecuzione e il ripristino delle condizioni preesistenti.