Riceviamo dal sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei e pubblichiamo
“Dopo oltre venti anni di immobilismo questa amministrazione ha finalmente compiuto un atto importante dichiarando la decadenza della concessione demaniale a favore della società Porto Romano. Ieri mattina l’atto è stato ufficialmente inviato al presidente della società che gestisce lo scalo, l’avvocato Antonio D’Amelio, al Ministero dei Trasporti e alla Capitaneria di Porto.
Il documento è stato redatto grazie all’impegnativo lavoro svolto dall’ufficio demanio del comune e fa seguito a precedenti studi sulla materia da parte di avvocati ed esperi del settore. Con questa decisione abbiamo ritenuto di dover, finalmente, scrivere la parola fine e annullare l’atto di concessione a favore dell’impresa Porto Romano che, in tutti questi anni si è resa inadempiente su più fronti e soprattutto ha volutamente evitato di firmare la nuova convenzione urbanistica propedeutica per procedere all’avvio delle opere di ampliamento dello scalo turistico della cittadina. E l’ha fatto nonostante esista una sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, li obbligava a compiere quest’adempimento.
L’amministrazione ha potuto compiere questo importante passo che credo riscuota il consenso pressoché unanime, e della cittadina e dei diportisti locali sulla base dell’articolo 7 della legge regionale datata 27 febbraio del 2020, che ha attribuito ai comuni le funzioni amministrative per il rilascio di concessioni per gli approdi e porti turistici. In precedenza, nel 2003 il Ministero concesse alla Porto Romano, la concessione di un ampio specchio acqueo allo scopo di ristrutturare, ampliare gestire per 50 anni il porto turistico e pescherecci. La società si era per contro impegnata a firmare una convezione urbanistica con il comune e approvata dal consiglio comunale nel 2015. La concessionaria in tutto questo periodo ha seguitato a non dare risposta ai ripetuti inviti e diffide ad adempiere e più di recente ha ritenuto di non dover dar seguito nemmeno alla sentenza, emessa dal Consiglio di Stato nel 2019, che dichiarava inammissibile il suo ricorso, presentato per contestare e annullare la convezione urbanistica proposta dal comune.
Non consentiremo più come accaduto durante le precedenti amministrazioni all’impresa Porto Romano di seguitare a gestire, a suo piacimento, lo scalo turistico a suo piacimento evitando di eseguire le previste opere di ampliamento arrecando cosi un grave danno all’economia e allo sviluppo economico della città che avrebbe potuto invece sfruttare le potenzialità dovute alla presenza di uno scalo turistico nel suo comprensorio”.