Riceviamo dalla Sezione ANPI “Armando Ottaviano” di Tuscania e pubblichiamo
Ieri è successo al Supercinema, che le persone chiamate da ANPI potessero sentirsi unite in una platea nata dalla richiesta della Sezione ANPI “Armando Ottaviano” di Tuscania, della cittadinanza onoraria a Marisa Cinciari Rodano per avere iniziato braccianti, e soprattutto le donne, a risollevarsi contro le false ideologie e le disparità, donando loro le sue terre di Tuscania ricevute da suo nonno.
Ieri la ricchezza delle differenze che univa – chi in teleconferenza, chi presente in sala – in un vivace dialogo convergeva su un fatto incontestabile: la donna partigiana e, per dirlo con Marisa Cinciari Rodano, le donne della “Resistenza senza armi” (di distruzione ci permettiamo di aggiungere) generarono la Costituzione Italiana, che contiene un mondo condiviso, egalitario e di diritto umano, argomenta Cesare Naticchioni, Presidente della Sezione ANPI di Tuscania.
Considerazione che Paolo Maddalena, Vicepresidente Emerito della Corte Costituzionale, presente in videocollegamento, rafforza a chiusa del suo intervento, affermando che la Costituzione senza le donne e la loro intelligenza di cura, connessione e valorizzazione, non avrebbe questa ‘unicità‘, che include culture lontane e contempla anche fatti di straordinaria importanza come l’essere in commoning, menzionato da Cristina Fiordimela (Vicepresidente ANPI Tuscania, architetta museografa) nella sua introduzione e nell’invito finale a ritrovarsi a proposito di bene pubblico. Tutte le persone presenti si sentivano abbracciate nella lotta dei diritti che fu, e di quella che dobbiamo quotidianamente intraprendere per non cadere indietro, sotto le spinte nefaste di un nichilismo neoliberista, spesso morboso, misogino e diffusore di menzogne. La cultura dei fatti raccontata da Marisa Cinciari Rodano e sempre tenuta viva, come ha sottolineato sua figlia Giulia, ex-assessora alla cultura della Regione Lazio, creò in eredità un legame forte con le attività culturali di Tuscania, riscontrabile nelle eccellenze del teatro di Silvana Barbarini e Loredana Parrella, dove eravamo ospiti e, possiamo dire, che questo luogo accentuava il nostro consenso con ‘women lives matter’, ovvero ‘la materia è femminile’ ed è la materia di ogni trasformazione che non può essere sottratta da ‘oblii’ o distrazioni funzionali, come nel caso della cittadinanza richiesta al Sindaco e sottolineata il giorno dopo da Serenella Pallottini, della minoranza PD al consiglio amministrativo.
Giorgio Nonni, docente all’università di Urbino, ha espresso chiaramente quanto siano sbalorditive le imprese incarnate nei partigiani, nelle donne della Resistenza contro ambienti dediti alla cultura della morte. La stoffa di cui le donne sono fatte non solo è la trama costituzionale, ma come affermavano le studentesse Teresa Pianella e Bianca Piergentili della Rete degli studenti di Viterbo, e lo studente Matteo Pasquarelli del liceo di Tuscania, è fatta di emancipazione, di studi meticolosi e della capacità di guarigione sociale, politica e culturale e deve essere obbligatoriamente materia di studio e di esperienza di vita e la parità dei mezzi deve essere garantita, come la spontaneità di lottare per i diritti, oggi come in passato, fatta di scioperi, occupazioni e flash-mob.
Insomma, possiamo dire, l’insieme vissuto ieri ci dà energia per pensare e investire il futuro, terminando la raccolta firme che non può essere più elusa da chi non ha ancora capito che avvelenando l’ambiente, anche nel vero senza della parola, è ledere il diritto delle donne tutte, il diritto nostro tutto di essere nella gestione pubblica, e soprattutto preclude la crescita attiva, critica e sana delle nostre generazioni adolescenti.
Ci siamo salutati con l’auspicio di Marisa Cinciari Rodano di ritrovarci a Tuscania e incontrare alcune delle persone che attraverso centinaia di firme per la petizione testimoniano la sua importanza per il nostro territorio e le generazioni attuali.
Promessa che fatta anche da Paolo Maddalena per una conferenza sul bene pubblico con la Costituzione alla mano, a cui si aggiunge un’annunciata cooperazione da parte di Sara De Angelis, direttore del Museo Nazionale Archeologico di Tuscania, dove sono in bella mostra, per usare una sineddoche infelice, le radici della nostra cultura cioè la civiltà etrusca sempre in presenza ‘femminile’.
Freddy Paul Grunert (ANPI Tuscania, filosofo e curatore), Tuscania 14 maggio 2021
Tra coloro che hanno partecipato in presenza e in videocollegamento: Marisa Cinciari Rodano ex-senatrice, Giulia Rodano ex-assessora alla Cultura Spettacolo e Sport della Regione Lazio, Comitato della Sezione ANPI di Tuscania, Comitato Provinciale ANPI di Viterbo, Comitato della Sezione ANPI di Vetralla, Paolo Maddalena Vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Sara De Angelis Direttora del Museo Nazionale Archeologico di Tuscania, Giorgio Nonni docente in Teoria della comunicazione all’Università di Urbino, Luisa Fortunati, Francesca Romana Quagliarotti, Serena Calabrò, Elena Mozzetta, Ginevra Cristofari docenti all’Istituto Comprensivo “I. Ridolfi” di Tuscania, Matteo Pasquarelli della Rappresentanza studentesca del Liceo Scientifico Cardarelli di Tuscania, Ivana Pilli Ufficio Anagrafe Comune di Tuscania, Bianca Piergentili e Teresa Pianella della Rete degli Studenti di Viterbo, Maurizio Sacchi dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, Serenella Pallottini della minoranza PD al Comune di Tuscania, Pierluigi Pallottini della Cooperativa Agricola e di Consumo “Lavoratori della Terra di Tuscania”, Luigi Francini fondatore dell’Associazione Culturale “Piane di Bronzo” di Tuscania, Giancarlo Greco dell’”Opificio delle Fiabe” di Tuscania, Ines Corinti Assocazione RIMA di Viterbo, Loredana Parrella direttora di TWAIN Centro di Produzione Danza della Regione Lazio, Valeria Tomasulo videomaker TWAIN.
Sezione ANPI “Armando Ottaviano” di Tuscania