Riceviamo da Quinto Mazzoni e pubblichiamo
Il respiro del nostro territorio lascia senza fiato e non è in senso positivo. Difficile abitare sulla costa e non passare per il mare, almeno una volta, durante il giorno; un’abitudine che sollevava dai pensieri e riempie i polmoni, ma non oggi.
Uno scenario di degrado ed abbandono prepotente si apre con transenne dislocate su vari tratti, strade impercorribili e pericolose, cantieri aperti ma con i lavori fermi. La passeggiata è diventata una percorso ad ostacoli: mattonelle rotte ovunque, muretti per la seduta con il travertino spaccato o mancante, aiuole marroni, nello stato di abbandono più totale. La strada adiacente alla passeggiata sembra una pista da motocross, i lampioni dell’illuminazione pubblica non funzionano e, in alcuni casi, data la loro stravagante inclinazione, risultano pericolosi, ormai da sostituire. Il parcheggio del piazzalone per la meta è utilizzato come cantiere per i lavori del secondo stralcio del lungomare, che dovevano essere ultimati e restano, invece, fermi da più di un anno. Il dragaggio del fiume, con tanto di recinzione per centinaia di metri sulla spiaggia, si trova, per lo più, attaccato ad uno stabilimento balneare mentre il “parcheggio dei pescatori” alla foce del Fiora, come la calotta lunare, non presenta buche ma crateri, al suo interno centinaia di paletti rossi e bianchi, per delimitare i posti macchina, anch’essi ormai arrugginiti, mancanti o piegati, dei quali, oltre a non comprenderne la funzionalità, inorridisco all’impatto, contrastante ed in conflitto con la Torre saracena confinante.
Il lavoro dell’arginatura, infine, presenta una gru alta 30 metri, baracche da cantiere, silos, recinzioni e transenne, a maggio. I nostri operatori hanno già pagato molto la crisi causata dal covid 19, non si meritano di accogliere i turisti in uno scenario così degradato e lontano dal decoro tipico di un territorio costiero. I cittadini, così come i nostri ospiti, amano il nostro territorio, dobbiamo essere all’altezza nel fornire servizi e accoglienza.
Questa volta non parlo da Consigliere di opposizione e neanche da Segretario del Circolo PD, ma da semplice cittadino, che riceve numerose e continue segnalazioni delle diverse criticità territoriali, e che, soprattutto, le vive e se ne duole. Non riesco a capire dove viva l’ex Sindaco, Sergio Caci che, in risposta ad una critica costruttiva, scrive : “Il paese è in ordine, la nautica da diporto coccolata è sistemata, il mare in ordine e pulito, le spiagge sicure”. Perché lo invito di nuovo a fare quel giro in moto, che qualche anno fa, in occasione della campagna elettorale, fece con tanto orgoglio, nella speranza, per lui, che ne esca immune, ma con una concezione più realistica della situazione attuale.