Riceviamo dal Mic e pubblichiamo
In occasione della Festa dei Lavoratori, i musei italiani insieme online con una campagna che vede al centro le opere di Giuseppe Pellizza da Volpedo, autore del celebre dipinto il “Quarto Stato”, divenuto monumentale simbolo del mondo del lavoro. I profili social istituzionali del Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini e degli istituti coinvolti ospiteranno una vera e propria mostra virtuale che vede insieme la prima versione del dipinto conservata al Museo del Novecento di Milano; lo studio su cartone preparatorio esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma; “Fiumana”, opera dello stesso artista esposta alla Pinacoteca di Brera; e infine, ospite d’onore, l’opera il “Quinto Stato” dell’artista Mario Ceroli, ispirato proprio all’opera di Pellizza da Volpedo e che è esposto alla Camera dei deputati.
Il “Quarto Stato”, opera del Museo del Novecento di Milano, viene terminato nel 1901 dopo un lungo decennio di appassionato impegno culturale e sociale e di un progressivo raffinamento della tecnica pittorica da parte dell’artista durato quasi dieci anni. La complessità dei valori e dei significati di questo quadro simbolo del XX secolo ne fanno una tra le opere che più hanno segnato la storia del Novecento non solo dal punto di vista artistico, ma anche sociale e della comunicazione: il quadro è il risultato di un lungo iter progettuale, scandito da due tappe fondamentali: “Ambasciatori della fame” (1892) e “Fiumana” (1895-96).
Proprio “Fiumana”, famosissimo dipinto conservato fino agli anni quaranta del Novecento dagli eredi del pittore, è entrato nella collezione di Brera nel 1986 grazie a una donazione. Risale al 1895-1896 e rappresenta uno snodo fondamentale nella produzione di Pellizza da Volpedo, legato alla maturazione della coscienza politica e sociale dell’artista e alla sperimentazione di nuove soluzioni espressive nell’ambiente della tecnica pittorica divisionista. L’elaborazione della scena monumentale della Fiumana di braccianti in sciopero fu preceduta da disegni, cartoni e bozzetti raccolti sotto il titolo di “Ambasciatori della Fame”. La tela rimase tuttavia incompiuta e fu abbandonata dall’artista insoddisfatto, che riprese il soggetto nel 1898 arrivando poi così proprio al “Quarto Stato” del Museo del Novecento. Tra i numerosi studi eseguiti in quel decennio vi sono anche i cartoni preparatori conservati alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.Considerato il manifesto delle lotte sociali dei primi anni del Novecento, il “Quarto Stato” ha ispirato numerosi artisti tra cui Mario Ceroli, che realizza nel 1984 realizza l’opera il “Quinto Stato”.