Riceviamo dai consiglieri comunali di Montalto di Castro Emanuela Socciarelli e Marco Fedele e pubblichiamo
Oggi, 26 aprile, alle soglie dell’estate, i cittadini ancora non sanno che fine ha fatto lo stabilimento balneare comunale “Tutti al mare”.
La mancanza di idee e di programmazione di questa maggioranza non risparmia nemmeno le categorie sensibili, considerato che questa struttura è nata per consentire l’accesso in spiaggia anche ai portatori di handicap.
Nonostante a dicembre sia scaduta la precedente gestione, ad oggi non è pubblicato il bando per l’affidamento dello stabilimento e del pertinente bar/ristorante.
Le idee che trapelano dal palazzo comunale sono poche e confuse: la maggioranza ha deciso di vendere il bar/ristorante inserendolo nel piano delle alienazioni, e si vociferava che la volontà fosse di cederlo insieme alla concessione demaniale! Una idea del tutto sbagliata, forse anche contro legge, con la quale si sacrificherebbe un servizio comunale rivolto anche a categorie svantaggiate a favore di qualche fortunato…
Ed anche i tanti Montaltesi che da anni prenotano l’ombrellone allo stabilimento, magari per i propri figli, stanno vivendo una situazione di disagio ed incertezza sulla riapertura dello stabilimento oppure no! E pensate che la stagione balneare inizierà il 15 maggio, e l’unico soggetto che non saprà pronto ad accogliere utenti e turisti sarà proprio lo stabilimento comunale!!!
Chiediamo quindi alla maggioranza di pubblicare senza ulteriore ritardo il bando per l’assegnazione dello stabilimento e del bar, ricordando che oggetto di tutela deve essere il servizio offerto agli utenti e la tutela delle categorie a cui è dedicato lo stabilimento “Tutti al mare”, ossia alle persone con difficoltà motoria.
Chiediamo, quindi, che nel bando vengano recepiti e trovino tutela alcuni basilari principi di civiltà e di socialità, quali:
- l’accessibilità: diritto fondamentale che deve essere garantito a tutte le persone indipendentemente dai loro limiti e con particolare attenzione alle loro esigenze;
- l’inclusione sociale: garanzia di pari opportunità rivolta ai disabili e non, di vivere e godere di una delle risorse più importanti del nostro territorio rappresentata dal mare;
- aree gioco protetti: guardando alle esigenze dei bambini più piccoli e dei ragazzi con diagnosi dello spettro autistico, gli accessi alle aree gioco e svago devono avere un sistema di protezione che impedisca allontanamenti improvvisi e ne faciliti il controllo.
- servizi di assistenza e di salvataggio, servizi igienici specificamente dedicati, accessi laterali al mare in modo da servire tutte le file di ombrelloni ed il raggiungimento dei posti direttamente con la carrozzina;
- garantire la balneazione e la fruizione della spiaggia anche alle persone con diversità motoria, a scopo ludico, ricreativo e sportivo, al fine di sviluppare finalità di benessere psicofisico, tutela della salute, prevenzione, aggregazione e partecipazione, lotta alla solitudine, sviluppo delle autonomie e creazione di reti sociali e comunitarie.
In Italia esistono molte spiagge così attrezzate, non comprendiamo perché il nostro Comune rinunci a realizzare un turismo ed un servizio di qualità per specifiche categorie di utenti; solo così potremo dare un segnale di civiltà, di inclusione e di rispetto verso il prossimo.