Riceviamo dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia e pubblichiamo
C’è aria di rinnovamento alla Società Tarquiniense d’Arte e Storia, infatti, in occasione della riapertura del Museo della Ceramica d’Uso a Corneto, stimata per il mese di maggio, l’esposizione si arricchisce con l’opera d’arte vincitrice della prima edizione del Premio Città di Tarquinia “Vasco Palombini”: ZERO dell’albisolese Silvia Celeste Calcagno, già insignita del Premio Faenza.
L’opera, originalmente pensata come site specific per l’abside dell’Auditorium San Pancrazio, dove si sviluppava in verticale, è formata da 110 elementi in grès con stampa monocromatica. Nella nuova location, grazie al confronto diretto con l’artista, è stato concepito un nuovo formato più adatto alla musealizzazione, ora infatti l’opera si sviluppa in orizzontale a formare un pannello di 4,80 m per 1,80 m di altezza.
Da pochi giorni è stata completata l’installazione all’interno di una delle sale del Museo della Ceramica, grazie al lavoro dei Consiglieri, Dott. Mirko Micozzi e Dott. Stefano Folcarelli, già responsabili dell’allestimento della mostra “Italia: una generazione”, svoltasi la scorsa estate in occasione del premio.
Con Zero, la Società Tarquiniense d’Arte e Storia va ad aggiungere un prestigioso tassello all’importante collezione che si andrà ad arricchire nel corso degli anni con l’evolversi dei premi, creando un affascinante connubio tra arte medievale e contemporanea. Si ringraziano inoltre per l’aiuto fornito all’installazione Alberto Folcarelli, Manuel Bruni, Daniele Girardi e Marco Folcarelli.