Riceviamo dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia e pubblichiamo
Quello con il mare è sempre stato un rapporto di primaria rilevanza per lo sviluppo delle società antiche, affascinante e continuativo nel corso dei secoli è ormai ben rappresentato da una cospicua quantità di dati storici e testimonianze che si conservano sia in ambito territoriale che costiero nonché attestato da siti sommersi, di cui grazie all’apporto dell’archeologia subacquea oggi siamo in grado di valutare il potenziale informativo.
Con questa consapevolezza, nel 2014, la STAS ha avviato un primo ciclo di conferenze estive dedicato a quei ritrovamenti compiuti lungo la costa tirrenica e, a più ampio raggio, nel Mediterraneo. Puntando soprattutto sulla spettacolarità di questa disciplina, resa coinvolgente da vivide immagini di resti e depositi sott’acqua, gli appuntamenti sono proseguiti nel corso degli anni, tanto da essere accolti non solo da un pubblico sempre più numeroso e interessato, bensì captando il favore delle Istituzioni sia locali che ministeriali. In particolare, dal 2019, si svolgono con la collaborazione della A.S.D. Assonautica di Tarquinia “Giuseppe Maffei”, grazie al cui contributo e prezioso suggerimento questa pubblicazione vede oggi la luce.
Riferisce Luca Piras “L’Assonautica di Tarquinia ha colto sin da subito il potenziale informativo delle conferenze di archeologia subacquee organizzate dalla STAS, per contribuire a diffondere la conoscenza del- l’elemento marino nella sua totalità. Siamo convinti che comprendere il rapporto che l’uomo ha avuto nel corso dei secoli con esso, cambi il modo di vederlo e di considerarlo oggi. In sostanza la pubblicazione di questi studi, ricostruendo tale rapporto, può contribuire alla crescita culturale, quindi, a proteggere e tutelare sia i beni archeologici che quelli paesaggistici”.
La rivista ha infatti lo scopo di presentare gli esiti di studi, di indagini archeologiche e di ricerche subacquee, che consentano di fare un quadro sulle nostre conoscenze, allo stato attuale delle ricerche, di quanto la vicinanza all’ambiente marino abbia costituito da sempre un efficace propulsore di sviluppo sociale, economico, politico e, non da ultimo, tecnologico, senza soluzione di continuità dalla Preistoria fino in età moderna.
Il primo numero raccoglie saggi di studiosi, docenti e ricercatori universitari o in capo alle Soprintendenze, subacquei professionisti, riguardanti per lo più il versante tarquiniese, dove l’interazione tra uomo e mare ha rivestito un ruolo decisivo per lo sviluppo sociale dell’area medio tirrenica sin dalle fasi protostoriche.
Nel titolo il richiamo ambivalente a Tarquinia e al Mar Tirreno è parso quanto mai calzante, poiché i “Tyrrenikà” erano un’opera enciclopedica in 20 volumi, scritta in greco dall’imperatore Claudio sulla storia degli Etruschi. Anche l’immagine di copertina riproduce la decorazione incisa a crudo su un’olla esposta in una delle sale del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, in cui compare la più antica raffigurazione di una nave oneraria etrusca. La curatela del volume è di Alessandra Sileoni, la grafica di copertina è opera di Mirko Micozzi; edito da Edizioni Archeoares il testo sarà a breve disponibile sulle maggiori piattaforme online, sin d’ora presso la Segreteria della STAS.