“Società Autostrada Tirrenica comunica che il protocollo d’intesa siglato tra la società e il Comune di Tarquinia a marzo del 2016 – in occasione dell’entrata in esercizio della tratta Tarquinia – Civitavecchia – è prossimo alla scadenza, fissata a mezzanotte del 31 marzo”: inizia così il testo della mail con cui SAT, società che gestisce il tratto autostradale sul territorio tarquiniese, comunica a coloro che avevano cinque anni fa richiesto l’esenzione dal pedaggio che la stessa non sarà più attiva a partire dal mese prossimo.
“L’accordo – prosegue infatti la nota – siglato previa approvazione da parte del Ministero competente (MIMS), aveva una validità di cinque anni e riconosceva l’esenzione del pedaggio, per i veicoli leggeri (classe A) e per il tratto Civitavecchia-Tarquinia, ai residenti del Comune di Tarquinia”. Nel pieno delle polemiche per la realizzazione del tratto autostradale che ha di fatto tolto dalla disponibilità pubblica un’arteria come l’allora statale Aurelia, che tra Civitavecchia e Tarquinia è stata “assorbita” dall’autostrada, e dell’insoddisfazione generale per le complanari, l’amministrazione di allora, guidata da Mazzola, aveva provato a calmare gli animi garantendo almeno l’esenzione per i residenti muniti di Telepass, altrimenti costretti a percorsi più lunghi o a circolare su strade a maggiore rischio (e peraltro ideate per il traffico quasi esclusivamente agricolo, come la strada del Pidocchio).
Ma a quanto pare il prossimo sarà un pesce d’aprile amaro per i cittadini di Tarquinia dato che “dal primo aprile 2021, così come previsto dall’accordo, i cui termini sono stati a suo tempo preventivamente comunicati agli utenti interessati, la tariffa in vigore sulla tratta “Civitavecchia – Tarquinia” della A12, pari a 0.90 euro, sarà applicata anche ai residenti del Comune di Tarquinia”.
Resta da capire la reazione da parte dell’attuale amministrazione comunale, che aveva in un paio di occasioni davanti ai giornalisti dichiarato di aver preso contatti con la SAT per confermare un accordo che, stando a quanto ricordato dall’ex sindaco Mazzola, era previsto come rinnovabile.