Riceviamo dal Comune di Montalto di Castro e pubblichiamo
Si è svolta ieri pomeriggio una importante seduta di consiglio comunale. Si è parlato di Centrale Enel e del suo futuro energetico, di Talete ed è stato approvato il nuovo regolamento per la gestione e l’assegnazione delle aree in zona P.I.P.
«L’argomento più sentito – commenta il sindaco ff Luca Benni – è stato quello riguardante la messa in sicurezza del fiume Fiora, in cui si è discusso di un ordine del giorno promosso dall’opposizione in cui, a loro avviso, il sindaco avrebbe dovuto impegnarsi a: chiedere alla Regione Lazio una modifica del cronoprogramma dei lavori per inserire la realizzazione di una banchina; chiedere la realizzazione di uno studio di modellazione idrodinamica che comprendesse anche la diga di Vulci e quella delle Mosse; chiedere una variante di progetto. È stato anche chiesto di riaprire una conferenza dei servizi: un’aberrazione figlia solo di propaganda, visto che la suddetta conferenza è un istituto che si muove ante operam e non durante i lavori.
Abbiamo nei giorni scorsi studiato a fondo queste richieste, con l’ausilio dei tecnici e, anche in considerazione di quanto discusso con la Regione, nelle persone dell’assessore Alessandri e della dirigente d’aerea Wanda D’ercole, durante la conference-call del 23 dicembre scorso, abbiamo di conseguenza bocciato la proposta della minoranza.
Questo, sia nel rispetto della linea condivisa con l’ente Regione, che in coerenza con le linee guida che queste amministrazione, a partire dalla conferenza dei servizi del gennaio 2013, passando per il documento condiviso e firmato nel 2014 dalle rappresentanze in Consiglio comunale e dalle forze del territorio (Forza Italia, Fratelli d’Italia, UDC, Partito Democratico, LeAli per Montalto, Obiettivo Comune, Pescia Libera e Partito Socialista), tranne che dal Movimento 5 Stelle.
La proposta di mitigazione progettuale che invece abbiamo inviato in Regione Lazio, come già spiegato nei giorni scorsi, riporta tre richieste, concrete e non di slogan politici irrealizzabili, che serviranno a salvaguardare il paesaggio e salvare l’economia delle attività presenti negli 800 metri finali del progetto di messa in sicurezza.
Le voglio ripetere, perché sia chiara la nostra linea, che prevede, come ribadito in tutte le sedi e in tutti i modi possibili sin dal 2013: la realizzazione di un argine fisso di altezza compresa, in tutti gli 800 metri terminali (anche nelle parti dove insistono attività private), tra 0,80 centimetri ed 1 metro e la restante parte con le paratie mobili delle quali, come già detto nelle precedenti comunicazioni, il comune si occuperà delle fasi di montaggio e smontaggio; l’inserimento nel primo stralcio funzionale in corso d’opera della realizzazione della banchina attualmente prevista nel secondo stralcio, al fine di consentire la piena fruibilità dell’opera da parte di professionisti, diportisti e attività turistico-ricreative. La sistemazione dei moli nord e sud del fiume. Un problema anch’esso segnalato più volte e che se non risolto comprometterebbe anche la funzionalità dell’opera idraulica dell’intero apparato di foce del quale l’arginatura costituisce elemento complementare.
No al Muro alto fino a 3.80 metri ma Sì a barriere con paratie mobili; banchina per l’attracco delle barche; passeggiata turistica con illuminazione, oltre alla sistemazione dei moli: queste sono le nostre direttrici sulle quali abbiamo sempre creduto e sulle quali l’assessore Mauro Alessandri ci ha permesso di aprire un ulteriore tavolo di confronto.
Saremo sempre dalla parte dei cittadini – conclude Luca Benni – e le nostre proposte, concrete e non di campagna elettorale come quelle arrivate in Consiglio ieri, permetteranno di mettere in sicurezza la marina, salvaguardando ambiente ed economia locale e turistica».