Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
Apprendiamo dalla stampa, e rispediamo al mittente, le parole critiche di Mauro Mazzola per alcuni chiari motivi: la segreteria e il direttivo dell’attuale PD di Tarquinia sono composti per larga parte da persone che non hanno mai rivestito incarichi politici e amministrativi di rilievo, lontanissimi dai personalismi di cui Mazzola parla, proprio per questo dotati di autonomia di organizzazione e di pensiero.
Il PD di Tarquinia ha dimostrato, dopo la sconfitta elettorale alle amministrative del 2019, di sapersi rimettere in gioco anche quando la partita da giocare era difficile, mettendo al centro le idee e non le persone: il partito non è mai stato così inclusivo come ora – e prova ne è la continua condivisione delle azioni e delle strategie con tutti gli iscritti al partito, nonché il coinvolgimento del “campo largo” del centro-sinistra.
Riteniamo parimenti ingeneroso attribuire a questa segreteria (o alla precedente, gravata dal difficile compito di traghettare questo circolo durante una complicata fase di transizione) la colpa di aver allontanato qualcuno dal partito. Viceversa, ci siamo sempre resi disponibili ad intavolare discorsi seri e costruttivi anche su questo punto.
Ci chiediamo poi come si possa criticare ciò che accade all’interno di un partito senza farne parte: le cose che non vanno – eventualmente – si discutono e si cambiano “da dentro”, l’interesse che le dinamiche interne rivestono invece “da fuori” è per noi un mistero, dal momento che viene spesso chiarito che “non è un nostro problema, MA”, quel “ma” che – come sempre – tende a far perdere di significato tutto ciò che lo precede.
La campagna tesseramenti è aperta: siamo assolutamente pronti ad accogliere chiunque voglia esprimere la propria idea nel merito, e ben lieti di ascoltare critiche costruttive sotto il punto di vista organizzativo-gestionale da parte di altri tesserati, vecchi e nuovi che siano.
Se si va oltre questa logica, invece, deve esserci chiarito, inequivocabilmente, quale sia l’interesse “collaterale” nel criticare questioni esclusivamente interne ad un partito che ha un radicamento provinciale, regionale e nazionale, perennemente (e nemmeno troppo) mascherate dietro questioni locali.
Mazzola peraltro conosce fin troppo bene il funzionamento interno di un partito strutturato come il PD, avendo ricoperto per 30 anni ogni tipologia di incarico politico e amministrativo. E sa perfettamente che pur in una logica organizzata come la nostra, ogni circolo gode di una propria autonomia e dignità, di pensiero e di azione.
Se fa una riflessione simile, ci verrebbe provocatoriamente da pensare che quando nel PD c’era (anche) lui vi fossero di queste dinamiche, e potremmo rapidamente riesumare quel “modello Mazzola” di cui molti parlavano (e lamentavano all’epoca) che se non ha “allontanato” ha contribuito certamente a non avvicinare. Il frutto non è stato che un ritardo nell’avvicendamento generazionale portato avanti – piuttosto – da chi dopo di lui con passione e coraggio ha continuato a mettersi in gioco attivamente.
Non è un mistero – d’altronde – che le frizioni interne al circolo di Tarquinia, il suo disgregamento (e la seguente fase di ricostruzione) siano immediatamente successivi ai suoi 10 anni da sindaco: Mazzola non è quindi esente (anzi) da colpe, per le quali non sono invece imputabili questa segreteria e questo direttivo, che ribadiamo essere composti quasi esclusivamente da persone che non hanno mai ricoperto alcun tipo di incarico politico o amministrativo in passato.
Non abbiamo mai messo la nostra identità, la nostra dignità e la nostra autonomia “in vendita” e ribadiamo: i personalismi non appartengono al circolo di Tarquinia, che è vivo e vegeto (ci dispiace per Mazzola) anche senza una sede fisica, ed è attivo su temi e progetti per la città: su questo – sì – siamo pronti a confrontarci, anche pubblicamente: sull’idea di Tarquinia che abbiamo in comune.
Un ultimo appello: continuare a chiedere di lavorare su temi e proposte, di campo largo, di alleanze di centro-sinistra utilizzando i giornali e farcendo comunicati con stoccate e accuse, ci sembra non solo un po’ ipocrita, ci sembra inutile. Ci auguriamo di non dover protrarre oltre queste querelle a mezzo stampa che non fanno altro che consumare tempo prezioso, che andrebbe impiegato in attività ben più produttive: si lavori immediatamente per Tarquinia – piuttosto – e ci si confronti su cose serie. Per questo siamo sempre disponibili.
Se invece si vuole discutere dell’organizzazione interna del Partito Democratico, come detto, siamo ben lieti di approfittare dell’apertura della campagna tesseramenti per dare voce ad ogni singolo cittadino che voglia mettersi a disposizione, senza censure né impedimenti di sorta.