Quante volte la fragilità, la sensibilità e i nostri meravigliosi difetti, sono stati guardati da altri o da noi stessi come macchie di debolezza dell’anima, come forme d’arte da tener nascoste per non lasciare uno spiraglio di ferita, come dipinti da serrare in cantina per non aprirli alla sofferenza?!
Su questo filo camminano le parole e i versi di Gian Marco Manzo, che dopo il debutto nel 2019 con il suo primo libro: “Abbi cura di te – Amore in pillole” (S4M Edizioni) torna a presentarsi ai lettori con “Così fragile che ti si vede il cuore” edito da Poetica Edizioni, una raccolta di poesie e dialoghi che desidera ridare luce alla bellezza dei nostri difetti, alla meraviglia della sensibilità, all’importanza del dolore e a tutte quelle splendide sfumature di noi stessi che le persone non hanno cura di guardare, o che mettono negli occhi troppa paura.
La diversità spaventa. Il dolore, un’emozione da vivere nella solitudine delle nostre mura. Il sorriso, l’unica maschera da indossare per non sconvolgere i tempi. Un corpo perfetto, l’involucro per la strada dell’accettazione.
Fragilità e sensibilità sono qualità che permettono di viverci puri, di rivederci ancora bambini, di andare a fondo nella vita senza affondare, di salvare nel mondo uno sprazzo di bellezza. I difetti, le nostre differenze per le quali veniamo ricordati, per i quali veniamo amati. La diversità, una ricchezza. Il dolore, un’esperienza fondamentale da cui non fuggire,
che ci permette di morire e rinascere, come dalle lacrime un fiore.
Non siamo solo la società in cui viviamo, non siamo la foto col sorriso in un social network, non siamo quello che gli altri si aspettano o desiderano. Siamo noi stessi, che è molto di più. Ognuno col proprio bagaglio di meraviglia e sofferenza, ognuno bello nella propria unicità.
Ognuno con le proprie crepe di fragilità, dalle quali esce un casino di luce.
‘Così fragile che ti si vede il cuore’ è una raccolta di poesie e dialoghi che, attraverso le parole e la psicologia, desiderano dare ancora luce a tutte quelle splendide sfumature di noi stessi che le persone non hanno cura di guardare o che mettono negli occhi troppa paura.
Gian Marco Manzo, trentunenne psicologo clinico, psicoterapeuta e arteterapeuta in formazione, fin dalla tenera età coltiva la passione per la lettura e per la scrittura. “Abbi cura di te – Amore in pillole” è una raccolta di pensieri e poesie che raccontano una storia di vita, di cambiamenti e maturazioni, di perdite e consapevolezze, che hanno portato alla comprensione della forma d’amore più bella e rara, a cui troppo spesso non diamo importanza ed è quella verso sé stessi. Ora, in questo atipico 2020, dopo l’esperienza con la partecipazione alla pubblicazione della “Antologia degli autori contemporanei” edita da Rossini Editore, collaborando con alcune delle sue poesie, arriva la nuova raccolta.