Riceviamo da Enrico Leoni e pubblichiamo
Sindaco, la nostra comunità chiede chiarimenti e spiegazioni in merito alla chiusura improvvisa e senza aver dato nessuna motivazione, se non quella del tutto generica contenuta nell’ordinanza relativa alla situazione nazionale, delle nostre scuole di ogni ordine e grado.
Informare la cittadinanza è atto dovuto e la nostra intera comunità, che si è vista sconvolgere di punto in bianco la loro quotidianità in un momento già di per se estremamente complicato, se lo aspetta e vuole capire se un provvedimento di tale portata sia giustificato da una situazione epidemiologica specifica più o meno grave rispetto al resto della provincia dove, invece, stanno difendendo in tutti i modi la possibilità di tenere le scuole aperte. Una scuola, la nostra, che, tra l’altro, già aveva iniziato in ritardo rispetto agli altri comuni della provincia, anche qui senza uno specifico motivo.
Per tutti, gli ultimi mesi, sono stati pieni di angoscia e difficoltà, dopo un’estate in cui siamo riusciti a tirare un piccolo sospiro di sollievo, i nostri ragazzi, per la prima volta, erano pronti e desiderosi più che mai di tornare ad assaporare qualcosa che li riportasse a vivere il più normalmente possibile. Ci si è organizzati in tal senso, di pari passo con le misure e le direttiva nazionali. Tutto ciò è servito ed è durato poco, pochissimo, per le scuole medie addirittura una sola settimana continuativa di presenza, per via dell’ultimazione dei lavori alla scuola L. Dasti.
Avete deciso improvvisamente di chiudere, bene, se questo si è reso necessario per la gravità della situazione creatasi che differisce dal resto d’Italia dove invece la situazione viene quotidianamente gestita allora siamo con lei, ma in caso contrario riteniamo che non sia giusto perseguire la scelta più semplice e più deresponsabilizzante che ha, però, limitato e sconvolto completamente la vita familiare, sociale e professionale di migliaia di famiglie tarquiniesi.
Dopo tutto questo tempo di chiusura, per i nostri ragazzi, oltre che per le famiglie, ogni giorno in più di scuola in presenza ha una valore inestimabile sia dal punto di vista didattico che sociale e va difeso con i denti e con le unghie fino a quando è possibile.
Ecco perché chiedo, e penso di farlo a nome di una gran parte dei miei concittadini, di avere risposte, nell’immediato, sulle motivazioni di questa scelta comunicando in forma aggregata e del tutto anonima i dati sulla situazione epidemiologica presente nelle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio di Tarquinia. Serviranno a capire ed eventualmente a smorzare ogni polemica e contrapposizione che alimentano ancora di più l’attuale disagio sociale. Tarquinia ha bisogno di sapere e la comunità che lei amministra attende fiduciosa di poter capire.
Enrico Leoni