Riceviamo dal Movimento Civico per Tarquinia e pubblichiamo
Sembrerebbe il titolo di un film dell’orrore invece è solo realtà sotto i nostri occhi. IL Comune di Tarquinia con Delibera n. 194 del 29/10/2015 approvava le linee d’indirizzo per la predisposizione e la realizzazione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A) come… “piano strategico per favorire l’accessibilità degli spazi e degli edifici pubblici, favorendo l’integrazione sociale, la sicurezza, la qualità di vita e la mobilità di tutti i cittadini; …da utilizzare non solo come elaborato tecnico ma come strumento di programmazione”.
In seguito a ciò fu conferito incarico di redigere il P.E.B.A per il nostro comune dall’allora delegato del sindaco Mauro Mazzola dr. Marco Gentili vice presidente dell’Associazione Luca Coscioni la quale collaborò anche alla redazione del progetto. Con successiva deliberazione di G.C. n. 40 del 14.03.2017, tale Piano venne poi definitivamente approvato. Tutto lasciava presagire che da quel momento in poi il Comune di Tarquinia avrebbe avuto come missione la restituzione di una “città accessibile” partendo dagli edifici e dagli spazi pubblici.
Contrariamente a quanto si pensava allora, oggi, con l’Amministrazione Giulivi, siamo esattamente all’opposto di ciò che prevedeno i P.E.B.A…. creare le barriere architettoniche!
A questo punto possiamo segnalare gli interventi su cui ci siamo imbattuti in quest’ultimo anno di amministrazione di destra e per la quale abbiamo coniato il suddetto termine. Il primo riguarda il padiglione Bonelli delle scuole elementari Nardi, ristrutturato in maniera considerevole ai fini antisismici e inaugurato, in pompa magna, dal Sindaco e dai suoi Assessori con grande enfasi. Non è sfuggito, a occhi esperti, di come ci si sono dimenticati di adeguare le scale interne che collegano i diversi piani a quanto stabilito dalle norme contenute nel decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236, alla Legge n. 13 del 1989 e al D.P.R. n. 503 del 24.07.1996. Nello specifico per ciò che concerne i corrimano delle scale negli ambienti pubblici in tema di altezza, dimensioni e numero degli stessi.
A questo punto vi proponiamo i seguenti interrogativi! Che l’Assessore Benedetti con tutto lo staff dei LL.PP. e i progettisti, nel corso dei loro numerosissimi controlli fatti in cantiere durante i lavori, non abbia mai notato tali “gravi lacune”? Se così fosse, ci chiediamo allora se non sia stata una grave “lacuna di competenze” a giustificare tutte queste mancanze accumulate nei diversi istituti scolastici.
Ma non finisce qui! All’inizio dell’estate, quasi contemporaneamente al termine del lock down, fu inaugurata la pista ciclabile al Lido in zona porticciolo/saline. Questa fu realizzata su strade prive di marciapiedi e in aderenza ai muri di confine che delimitano le stesse. Ora, senza entrare troppo in tecnicismi, a qualunque cittadino, anche se non esperto in tema di barriere architettoniche, sarebbe venuto in mente di capire dove sarebbero dovuti passare i pedoni, se non in mezzo alla strada? E’ facile comprendere tale disagio per utenti normodotati, figuriamoci per persone con disabilità, la cosa diventa alquanto impossibile.
L’amministrazione comunale, con molte settimane di ritardo dalla conclusione dei lavori, si accorse del problema perchè arrivarono a Piazza Matteotti le urla e le grida che si scambiarono cicloamatori e pedoni a causa di questo ulteriore grave errore realizzativo. A metterci la cosiddetta toppa ci pensarono nuovamente tutti i personaggi sopra citati (asssessore, ufficio LL.PP. e progettisti). Conclusione? Resero la pista ciclabile “una pista ridotta all’uso promiscuo di pedoni e ciclisti”! Questo sarebbe bastato all’Amministrazione per aver superato brillantemente gli errori di una progettazione errata sin dall’inizio e che costringe oggi gli utenti a continue gincane nelle ore di massima frequentazione durante il periodo estivo? Nemmeno l’aver ridotto il traffico sulla strada delle saline può eliminare il problema sugli altri tratti di strada aperti al traffico veicolare, anche a doppio senso di marcia (vedi ingresso al Liceo). Un ultimo pensiero sulla pista ciclabile va agli occupanti che usualmente arrivano nel periodo estivo presso l’Avad (tralasciando l’anno in corso a causa del Covid-19). Ci si chiede… come faranno a transitare i ragazzi, per lo più con problemi motori, su una pista condivisa con pedoni e ciclisti?
Arriviamo infine al terzo e, speriamo, ultimo episodio, “l’ostacolo”, nel termine di barriere architettoniche, perpetrato dall’Amministrazione che… crea Barriere Architettoniche. Ci riferiamo allo spostamento dell’Ufficio della Polizia Municipale traslocato in quelli che in precedenza erano gli uffici del servizio Tecnologico, per non parlare del trasferimento dell’Ufficio Protocollo, ubicato di nuovo al terzo piano dove per essere raggiunto si devono salire ben quattro rampe di scale scomode e ripide.
La scelta sembra abbastanza singolare, si spostano gli uffici da un posto per molti inaccessibile o accessibile con difficoltà a causa dei molti gradini, ad una nuova ubicazione altrettanto inaccessibile per disabili motori e ardua per gli anziani!!!
Per concludere avvaloriamo la tesi che sosteniamo già da molti mesi. Non avendo l’amministrazione Giulivi nulla da replicare alle molteplici accuse fatte dal Movimento Civico per Tarquinia sulle tematiche che tormentano e tartassano i nostri concittadini, confermiamo la nostra tesi che… certifica la totale “incompetenza e incapacità” dell’amministrazione Giulivi.
Il Movimento Civico per Tarquinia