Riceviamo da Arianna Centini e pubblichiamo
Dopo aver letto e riletto con la dovuta attenzione l’articolo uscito sulla testata on-line Città Paese in merito alle dimissioni da capogruppo consiliare del PD del comune di Viterbo di Luisa Ciambella, non posso che condividere pienamente quanto dalla stessa affermato. Sostengo vivamente il suo… “sentirsi libera di dire” che la nostra è una politica diversa, dettata da sani principi a difesa della cosa comune e del cittadino.
Ho creduto fin dalla sua costituzione in questo partito (PD) sperando che fosse stato creato per una rassegna di idee, propositi e pensieri di grande completezza e volontà, atto a rilanciare i valori per una politica sana e, conseguentemente, l’aver voglia di far emergere la parte migliore di questo Paese, la parte onesta, democratica, vicina alla gente. Composta da politici che concepiscono la politica come servizio morale e non come potere economico, normalità alla quale oggi si assiste troppo frequentemente, non capendo che il danno irreversibile commesso sta nel far costantemente allontanare l’elettorato attivo dal dibattito e dalla partecipazione, regalando così soltanto sfiducia e malcontento.
Io e la mia squadra (il Movimento Civico per Tarquinia) alle elezioni comunali del 2019 abbiamo scelto di stare in seconda fila, aspettando e lavorando per far si che torni la politica del “bene comune”, impegnandoci ad alimentare la politica del noi e non quella dell’io, lavorando per la politica e non per la sola gestione del potere che serve a trovare preferenze personali al momento opportuno.
Oggi, dopo un percorso tutto in salita intriso di sofferenza politica, personale e collettiva perché consapevole di combattere contro una modalità che tutto è tranne che politica, che tutto è tranne che bene comune, ci rendiamo conto che questo percorso avvelenato non ci appartiene più, questo percorso, a mio avviso dannoso, non ha un senso e lo lasciamo continuare ad altri… se lo vorranno, auspicandoci che tutti, prima o poi, decideranno di prenderne le distanze. Noi guardiamo al futuro e non possiamo fare a meno di vedere come il mancato rispetto delle regole porti il più delle volte a calpestare anche la dignità delle persone!
Io, Arianna Centini, voglio fare qui un inciso da ex segretario del PD (fino al 2013). In tempi non sospetti avevo già capito cosa stava succedendo di poco deontologico dentro a quel partito da me personalmente tanto sperato e sognato ma che, a malincuore a inizio 2014, ho deciso di lasciare sia per assenza di valori, sia per motivi etici e, soprattutto, per mancanza di rispetto.
Fortunatamente esiste ancora chi a voglia di fare la politica “perbene”, una politica atta a battersi per le disuguaglianze sociali e per la povertà, che sono il più grande regalo che possiamo fare alle mafie, che giocano e si ‘ingrassano’ su questi squilibri, fanno affari con ricchi senza scrupoli e reclutano nelle file della manovalanza criminali, disperati, disoccupati e rassegnati che non hanno più niente da perdere. Chi ci governa non parla mai di mafia, camorra, ‘ndrangheta, ma parla soltanto di paura, incutendo nel cittadino la paura e l’abnegazione di combattere contro l’ingiusto.
Ognuno di noi si sente figlio politico di qualcuno, io, per percorso personale, mi sento figlia di Berlinguer (non me ne voglia mio padre, anche lui figlio di un altro “grande”… Togliatti), ma non possiamo guardare sempre indietro per trovare il giusto, l’onesto, la questione morale, il padre putativo… è giunto il tempo che, anche con fatica, si vada avanti per creare la sana prospettiva politica nell’oggi per progettare l’onesto del domani.
Arianna Centini
Per il Movimento Civico per Tarquinia