“Poi ti svegli una mattina e scopri che, dei vigili urbani sono entrati in una proprietà privata, (cortile di Palazzo Bruschi Falgari su Via Umberto I), ed hanno elevato delle contravvenzioni a tutti i proprietari che avevano l’auto parcheggiata all’interno”: nasce sui social ma annuncia di protrarsi anche sul piano dei tribunali la nuova polemica sul cortile del palazzo di via Umberto I. A lanciarla è Giulio Petrassi, uno dei privati e proprietari delle auto in questione, che in un post Facebook dice la sua sulla vicenda.
“Quando dico “proprietà privata” – continua il post che spiega la posizione di Petrassi sulla vicenda – intendo che nel 2011, alcuni privati, tra cui il sottoscritto, hanno acquistato, da un altro privato, una quota pari al 70% del cortile suddetto (il Comune ne acquistò il 30%). Quando dico “acquistato” intendo quella cosa che si fa dal Notaio, pagando chi vende, pagando le tasse di registro e firmando un “atto pubblico” che poi viene registrato in Conservatoria. Quando dico “parcheggiata” intendo che sull’atto pubblico gli attuali proprietari (compreso il Comune al 30%) hanno acquistato, e cito l’atto: un “cortile adibito a parcheggio”.
“Ora – conclude Petrassi – la domanda è (ma la risposta già la so…): “Può un vigile urbano elevare una contravvenzione ai sensi del codice della strada, su una proprietà privata, impedendone di fatto il pieno godimento?”. Attendo (in privato) pareri da parte dei miei amici avvocati ed accetto volentieri candidature per seguire una causa contro il Comune”.