Dal 27 novembre al 16 gennaio 2011 a Viterbo – nel quartiere di San Pellegrino, le opere del grande padre della Pop Art tornano in Italia con l’esposizione “Andy Wharol … in the city”.
di Romina Ramaccini
Annunciata come retrospettiva che supererà di gran lunga le precedenti esposizioni a riguardo, avrà luogo a Palazzo degli Alessandri dove, per arrivarci, sarà appositamente programmato un percorso che dall’entrata della città, attraverso istallazioni ed enormi riproduzioni di quadri, condurrà al luogo della mostra. “Sarà la più grande antologia svoltasi nella nostra penisola”, così viene annunciata dagli organizzatori.
Speriamo solo che tutte queste parole non vadano al vento come è accaduto per una mostra tutt’ora visitabile a Roma e che ben poco ha soddisfatto il caro pubblico. Verranno esposte importanti opere come il ritratto della Monroe del 1967 e quello di Liz Taylor del 1964. Circa 70 quadri in tutto, autenticati dalla Fondazione Andy Wharol di Pittsburgh (Pennsylvania – Usa) e provenienti dalla collezione Rosini-Gutman di Riccione e da collezionisti privati italiani e stranieri. Il catalogo, stampato per l’occasione, riporterà a colori tutte le opere presenti in mostra ed avrà una copertina argentata che contorna proprio il ritratto della Monroe.
Parallelamente alla mostra, per l’intera durata dell’evento, saranno anche organizzati incontri inerenti il tema della Pop Art e soprattutto della vita dell’artista americano. Party con Wharol, serata disco Pop Art e Notte bianca Wharol sono solo alcuni degli incontri collegati. Per l’inaugurazione una serata speciale, tutt’ora non presentata, animerà ulteriormente il tutto. Nell’ attiguo Palazzo Scacciaricci vi sarà invece la sede operativa dell’evento: ricezione ospiti, incontri con critici d’arte e conferenze stampa. L’esposizione, organizzata da Studio 1 di Viterbo e da Pubbliwork di Perugia, gode del patrocinio e del sostegno degli Assessorati alla Cultura di Regione Lazio, Provincia di Viterbo e Comune di Viterbo.
Indipendentemente dal gusto estetico che domina in ognuno di noi, la figura di Andy Wharol è di notevole importanza perché ha avviato quella commercializzazione dell’arte e quella denuncia sociale che tutt’ora prosegue e difficilmente potrà vedere la fine fin quando la superficialità umana avrà vita. Un evento a cui vale la pena recarsi insomma, una mostra che per la sua importanza, può solo aiutare il visitatore a crescere ulteriormente sia attraverso l’osservazione, che mediante la partecipazione diretta alle molte iniziative organizzate per l’occasione.