Riceviamo da Mauro Mazzola e pubblichiamo
Ho aspettato a rispondere alla provocazione dei Cinque Stelle per capire esattamente che cosa avessero veramente in mente: quale fosse la loro strategia. La domanda che mi sono posto è stata: con chi si sono accordati? Con coloro che vogliono la trasversale nel tracciato verde o con coloro che non la vogliono costruire?
Vorrei ricordare che la sentenza della Corte Suprema EU, ha stabilito chiaramente che il tracciato verde presenta troppi vincoli e di verificare eventuali proposte alternative fattibili. Se i cinque stelle continuano a fare delle proposte irrealizzabili e fuori da qualsiasi logica autostradale vuol dire che vogliono perdere tempo e in questo modo aiutare chi vuole continuare a realizzare il tracciato verde.
Volete capirlo o no che siete fuori moda, che proporre la costruzione di solo due corsie per una infrastruttura importante come la S.S. 675 è ridicolo? Il consiglio comunale ha deliberato il rispetto ambientale e il risparmio dei terreni. Il tracciato arancione, da me proposto, risparmia i terreni non in larghezza ma in lunghezza. È più corto del tracciato verde di circa 3 km. Inoltre quei terreni individuati non sono di grande interesse agricolo e ambientale. Ricordo, anche, che in località Turchina, nel tracciato da me proposto, si evita di abbattere alberi perché viene interessata una zona priva di boscaglia.
Il preposto dei Cinque Stelle prima di parlare, con gli occhi pieni di odio pur di andare contro la mia proposta, si dovrebbe documentare. Potrebbe leggere e studiare il percorso Arancione e solo allora potrebbe fare delle proposte il linea con l’anno in cui viviamo. Nella mozione presentata dalla maggioranza, è chiara l’ingerenza di chi non vuole la costruzione della trasversale e di chi per ordini superiori (provinciali e regionali) deve far emergere la non fattibilità di proposte alternative al percorso verde, attraverso la presentazione di difficoltà facilmente riscontrabili come non veritiere o comunque infondate da chi abbia, anche solo superficialmente, studiato i vari tracciati proposti e abbia un minimo a cuore il territorio.
Non mi aspettavo una presa di posizione così confusa da parte del Sindaco, che pochi minuti prima aveva dichiarato che condivideva il tracciato Arancione, che oltretutto già conosceva e che aveva avuto modo di difendere in un incontro tecnico-politico. Ma il gioco delle maggioranze, molte volte è “strano”. È un gioco che porterà ad una disgregazione delle parti in gioco e darà un ulteriore vantaggio alla Regione e all’Anas.
Per quanto riguarda la difesa dell’ambiente, vi vorrei ricordare che il Sindaco di Civitavecchia, espressione del movimento dei Cinque Stelle, competente per territorio della centrale a carbone, nulla ha fatto per chiuderla. A Tarquinia si urlava e si occupava la sala del Consiglio Comunale, dai rappresentanti del suddetto movimento, ed io come Sindaco non avevo potere di intervento. Allora dove è il trucco? Sicuramente sono più titolato io a parlare di ambiente di chi ha giocato con il potere ergendosi a difensore del territorio.
Grosse diatribe ed accuse si sono elevate contro di me, da suddetti paladini dell’ambiente, a riguardo dell’accettazione del ristoro della servitù energetica. Tale accordo si è compiuto solo a seguito dell’inaugurazione della Centrale, quindi solo nel momento in cui era chiaro a tutti, o almeno a coloro i quali hanno una capacità logico/deduttiva sufficiente a supportare un ragionamento efficace, che non c’era più dubbio sulla sua apertura.
Sarebbe opportuno che, al di là di eventuali interessi e servilismo politico partitico, si abbia la decenza di dire e scrivere sempre la verità, con chiarezza e onestà intellettuale. Non lamentiamoci poi se, con la sensazione di essere strumentalizzati e manipolati da informazioni contraddittorie e poco veritiere, i cittadini neghino fiducia alla politica. Le forze politiche, gli imprenditori, l’amministrazione e i cittadini si uniscano per accelerare la realizzazione della trasversale senza danneggiare il territorio e l’ambiente della valle del Mignone.
Mauro Mazzola