Riceviamo da Semi di Pace e pubblichiamo
Il nuovo vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, Mons. Gianrico Ruzza, a pochi giorni dalla presa di possesso della diocesi, ha voluto visitare La Cittadella, sede centrale dell’associazione Semi di Pace, per incontrare i volontari che vi operano quotidianamente nei vari servizi territoriali, nazionali ed internazionali. All’arrivo, accompagnato dall’assistente spirituale dell’associazione, padre Paolo Maiello, è stato accolto dal Presidente Prof. Luca Bondi e dai membri del consiglio direttivo. Ha voluto, da subito, prendere visione del memoriale della Shoah, restando in preghiera all’interno del vagone ferroviario simbolo delle deportazioni degli ebrei italiani nei campi di sterminio nazisti di Auschwitz-Birkenau.
Successivamente ha potuto visitare le strutture che ospitano i progetti e le attività rimanendone molto colpito per l’articolata impostazione e organizzazione. Si è soffermato ad osservare anzitutto i progetti che hanno un impatto diretto sul territorio diocesano, quali il centro di Aiuto alla Vita, il settore della distribuzione di viveri e vestiario per le famiglie e gli anziani, nonché il “progetto Rondini” dedicato alle donne vittime di violenza, ai ragazzi colpiti dal bullismo e alle dipendenze da gioco d’azzardo patologico. L’incontro si è concluso con la celebrazione eucaristica, nella cappella dedicata a S. Giovanni Paolo II.
Il presidente di Semi di Pace, nel saluto introduttivo, ha voluto evidenziare il lieto anniversario dei 40 anni di fondazione dell’organizzazione e il forte impegno a servizio di tutte le persone ferite dalle innumerevoli fragilità sociali per le quali l’associazione si impegna quotidianamente. Inoltre, ha sottolineato lo stile del dialogo e della collaborazione che caratterizza Semi di Pace con tutte le persone di buona volontà, di altre confessioni cristiane e di altre religioni.
Si è rivolto a Sua Eccellenza chiedendogli “di essere il vescovo di tutti e di non lasciare indietro nessuno, ed in particolare di incoraggiare quelle realtà della diocesi impegnate per i fratelli e per le sorelle feriti dalla sofferenza, dalla solitudine e dalla disperazione e di aiutarci a camminare in una diocesi che aneli all’unità, alla concordia, alla fraternità con tutti!”.
Il vescovo, nell’omelia, ha ribadito e sottolineato “Non immaginavo di trovare tutto questo. Padre Paolo mi ha invitato e ho accettato subito l’invito e devo dire che qui ho visto qualcosa di sorprendente. Quello che ho visto oggi qui dimostra che la fantasia di Dio è grande. Vi chiederò molto perché io penso che la chiesa debba uscire dal recinto delle pecore (…) e deve andare verso la grande sofferenza del mondo e voi lo fate attraverso quest’apertura missionaria, attraverso la volontà di costruire ponti. Quindi, questa cappella che avete dedicato a S. Giovanni Paolo II, che è stato Papa nell’epoca in cui è nata l’associazione umanitaria, è una proiezione verso Papa Francesco, perché il Papa dei ponti è Francesco, il Papa che vuole costruire la relazione col mondo. Io credo molto, fratelli e sorelle, che non possiamo fermarci dentro le sagrestie, non possiamo assolutamente rimanere arroccati nelle nostre certezze…”. Al termine della celebrazione, il vicepresidente Dott. Marino Sabatino, ha consegnato simbolicamente a Mons. Ruzza, la chiave della Cittadella per significare la decisa disponibilità di Semi di Pace a collaborare in piena sintonia con il proprio pastore.
Erano presenti numerosi volontari, una delegazione della Croce Rossa Italiana-sezione di Tarquinia con la sua Presidente Sig.ra Paola Di Costanzo, la Caritas del duomo di Tarquinia, amici e collaboratori che hanno potuto apprezzare fortemente lo stile semplice, diretto e cordiale del nuovo vescovo, cogliendone la profondità del suo messaggio, la sensibilità, e la passione per i più bisognosi nel solco tracciato da Papa Francesco. L’impegno è per successivi incontri con lui per pianificare strategie di servizio nel territorio diocesano.