“La superstrada Orte-Civitavecchia deve essere urgentemente completata, per non perdere più tempo prezioso, si dia il via al progetto “arancione“ proposto in consiglio comunale, questa volta, dal consigliere Maurizio Conversini e redatto con perizia da tecnici sotto la mia amministrazione. Il progetto verde inserito su Sviluppo Italia, non risolve le numerose criticità emerse, tra l’altro nemmeno è terminato”: in consiglio comunale, a Tarquinia, nei giorni scorsi si è tornado a parlare del progetto “arancione” e puntuale arrivano le dichiarazioni di Mauro Mazzola, ex sindaco della città etrusca, che quattro anni fa si fece promotore di questa soluzione alternativa.
“Per la terza volta è tornata in Consiglio Comunale la discussione della costruzione dell’ultimo tratto della trasversale SS 675. – le parole di Mazzola – Per tre volte i consiglieri trasversalmente, all’unanimità, hanno bocciato il tracciato verde che devasta la valle del Mignone, che costa di più e taglia fuori Tarquinia. Si pensi che per usufruire di questo tracciato i tarquiniesi dovrebbero fare 5 km in più verso Civitavecchia e quindi, una volta presa la trasversale, altri cinque in più per arrivare a Monte Romano”.
Mazzola ricorda la storia di quell progetto: “Una infrastruttura di notevole importanza per lo sviluppo economico e turistico del nostro territorio. Per questo motivo la mia Amministrazione ha presentato un progetto nel 2016 sia alla Regione Lazio che all’Anas chiamandolo “arancione” sulla traccia di progetti di quest’ultima Società, trovando una forte opposizione. Il Consigliere di “Movimento Civico”, insieme a tutti i suoi collaboratori, ha riconosciuto che è un progetto realizzabile e che può essere cantierabile in tempi brevi. Un progetto che conosce anche il Sindaco, che in Consiglio Comunale ne ha ribadito la validità e la volontà di sostenerlo e che già ha avuto modo di confrontarsi con la Regione e l’Anas per capire la loro contrarietà”.
“Perché? Quali le motivazione di questo irrigidimento nell’ascoltare le comunità locali? – si domanda l’ex sindaco – La Regione insieme all’Anas continuano imperterriti a perdere tempo e soldi dietro al progetto verde, che danneggia l’ambiente, l’economia di molte aziende e la nostra città. Ancora spendono soldi pubblici, insieme ad Anas, nel difendere un tracciato di fatto bocciato dal TAR e in attesa della sentenza del Tribunale Europeo. Il progetto del tracciato verde è ancora in fase progettuale, quindi ha ancora tempi lunghissimi cercando di aggirare i tantissimi vincoli che gravano sulla valle del Mignone. Anche il Ministero dell’Ambiente ha inviato sia alla Regione che all’Anas 66 punti di criticità su quel tracciato. Il 16 luglio ci sarà la discussione presso il tribunale della giustizia europea vediamo che cosa succederà”.
Intanto torna a galla l’ipotesi arancione, e Mazzola spiega perché secondo lui è la migliore scelta possibile: “Come è stato illustrato in consiglio comunale, esiste una soluzione, seguendo un progetto già realizzato da Anas e che già ha superato l’iter autorizzativo, anche del Cipe. Oltretutto l’idea progettuale del tracciato arancione, si basa su ciò che ha detto il Ministro Del Rio nel 2015 a Viterbo, che condivido in pieno: urgenza di costruirla perché volano economico. Del Rio aveva evidenziato poi tre aspetti per completarla: fattibilità tecnica, che non c’è, economicità, e invece il verde costerà molto di più del tracciato arancione presentato dalla mia amministrazione, tempistica, che è saltata come sappiamo tutti perché sono passati cinque anni tra ricorsi e nuovi progetti”.
“Applicando le normative vigenti e dividendo in tre stralci funzionali – continua Mazzola – si anticipano i tempi e si risparmiano soldi pubblici. Nel mio progetto si modifica solo il tratto centrale, quello che va dalle cave del Pisciarello alla cantoniera prima di Monteromano, gli altri due stralci si possono realizzare prendendo i progetti dell’Anas, il primo tratto dall’autostrada alle cave del Pisciarello e il secondo tratto che va dalla cantoniera prima di Monteromano fino ad allacciarsi a quello già realizzato. Se la Regione e l’Anas avessero ascoltato i cittadini, gli imprenditori e le istituzioni locali, oggi il tratto mancante poteva già essere stato realizzato”.
Non mancano, dall’ex primo cittadino, critiche a quanto deliberato nell’assise comunale. “Purtroppo a mio avviso in Consiglio Comunale si è sbagliato, perché non si è arrivati ad una delibera puntuale indicando un tracciato specifico. In questo modo sia la Regione Lazio sia l’Anas risponderanno che non si può perdere tempo a studiare nuovi progetti. Invece il progetto arancione è un progetto esistente, con tutte le autorizzazioni e che ha realizzato l’Anas, quindi nessuno può avere alibi per dire ancora no. Invece ci sono responsabilità politiche gravi da parte dei consiglieri Regionali per tutti questi ritardi e per non aver ascoltato il territorio”.
“È stato dato mandato al Sindaco di rappresentare nelle sedi opportune la volontà della nostra comunità, – conclude Mazzola – e io aggiungo se non ascoltati è ora di dare inizio ad una grande manifestazione contro chi sta danneggiando economicamente e ambientalmente il nostro territorio. È ora di farci sentire anche contro chi non vuole costruire l’infrastruttura. I soliti noti che suonano sempre la stessa musica, stonata, dei professionisti abituati a prendersi meriti che non hanno. Il solo merito è quello di avvelenare la società con la politica dell’odio personale. Professionisti e leoni della tastiera e scienziati del sapere di ogni argomento e sempre pronti a dire sempre e solamente no. Contro chi non difende la propria autonomia locale e segue logiche scellerate provinciali e regionali. Questo è il momento dell’unità per vincere una battaglia in difesa del nostro territorio e quello per anticipare la realizzazione della superstrada Orte-Civitavecchia”.