Un consiglio comunale fiume, durato praticamente sei ore – con una pausa centrale per concordare una presa di posizione unanime sulla Trasversale e la messa in sicurezza dell’Aurelia Bis – ha visto toccati ieri a Tarquinia quasi tutti i temi di attualità sul tavolo in queste settimane.
Se i titoli della vigilia erano tutti per la ZTL e le due mozioni in materia, chi era interessato al tema ha dovuto aspettare a lungo, con una discussione praticamente in prima serata, a seguito di discussioni lunghe e articolate su bilanci, sicurezza in spiaggia, IMU, Tosap e Tari, privacy e Università Agraria e qualche battibecco.
Partiamo a ritroso, proprio dalla ZTL. L’opposizione aveva promosso due mozioni, una a firma di Riglietti con proposte di modifica al progetto, l’altra del resto della minoranza che chiedeva la revoca del provvedimento anche a seguito della lettera inviata al Ministero delle Infrastrutture per verificare la regolarità dei procedimenti di attivazione della nuova disciplina. Sulla prima, Giulivi si mostra aperto, e anzi parla di “provvedimenti già quasi tutti implementati: riapriremo l’anello, compresa via Mazzini, anche dopo le 19 ma solo per i residenti e stiamo studiando un servizio di navetta gratuita dai parcheggi e un trenino per spostarsi nel centro storico”. Ma, su richiesta del consigliere di minoranza di votare a favore della mozione, il sindaco è categorico: “Anche se condivido i contenuti, non voterò mai una mozione della minoranza”. E Riglietti ritira il documento riservandosi di verificare che il sindaco porti avanti le modifiche per cui si è impegnato.
Il resto dell’opposizione, poi, critica apertamente il progetto. “È un macello – le parole di Moscherini – e mi permetto di dire che chi l’ha avviata, anche sperimentalmente, ha fatto un errore: è impossibile che una ZTL che deve riordinare un territorio di valore si concluda con una rivolta popolare. Ha confuso le cose a tal punto che sono insoddisfatti anche i residenti”. Andreani sottolinea come “troviamo inutile proporre o votare modifiche a un atto che secondo noi è viziato alla fonte”. “Contestiamo l’atto perché con le motivazioni del Covid e della sperimentazione state cercando di superare i blocchi che il Ministero impone”, attacca Conversini. “Ritiriamo l’atto – le parole di Celli – e ricalibriamolo, troviamo un punto di incontro sapendo che l’amministrazione ha l’obiettivo di chiudere: sarà una strada più difficile, ma è quella giusta”. Ne nasce un batti e ribatti con il sindaco. “È il gioco delle parti della politica”, dice il primo cittadino. “No, è una riflessione che va fatta – dice Celli – perché tutti noi riceviamo lamentele da cittadini, commercianti e attività che sono in difficoltà in un momento difficile come questo”. “È un provvedimento anche a tutela di chi ha attività o abita nel centro storico: poi è chiaro che non si possono accontentare tutti, ma io ricevo più apprezzamenti che critiche”, la replica di Giulivi. “E noi abbiamo 1000 firme per chiedere la revoca in pochi giorni”, ribatte Celli. “Sono il 3% della popolazione”, chiude Giulivi. Poi si vota, con Moscherini che esce – “Non capisco più per cosa votiamo: ormai aspettiamo la risposta del Ministero e vediamo chi ha ragione” – e l’unico segnale politico, per quanto flebile, può leggersi nell’uscita anche di Stefania Ziccardi, con il resto della maggioranza che boccia la mozione e Riglietti che si astiene.
Risalendo la china del consiglio, già detto della presa di posizione all’unanimità contro il tracciato verde della Trasversale – Giulivi a tal proposito ha chiaramente parlato di una preferenza, avallata da tutti, per sostenere il tracciato arancione che qualche anno fa aveva proposto l’ex sindaco Mazzola – e sorvolando su una certa confusione sulla viabilità in via Vecchia della Stazione – la maggioranza boccia la richiesta di revoca ma il presidente Guiducci si è impegnata sin da oggi per chiarire meglio la regolamentazione del traffico nell’area con la Polizia Locale, dopo che il sindaco ha parlato di divieto solo per chi la usa come scorciatoia verso la stazione – altro tema caldo è stata la richiesta di commissariamento dell’Università Agraria.
Dopo un acceso scontro sul passato e una richiesta di verifica da parte della minoranza su presunte incompatibilità smentite dal Segretario comunale, si è ritrovato un clima più sereno sulla base del documento che il Comune ha inviato in Regione per chiedere chiarimenti sul suo ambito di intervento in materia. La mozione presentata da Conversini e dal Movimento Civico è stata perciò per ora sospesa, in attesa di una risposta dalla Regione, con l’idea di proporre nel frattempo incontri, anche pubblici, con l’attuale amministrazione dell’Università Agraria per capirne i problemi e contribuire a cercare soluzioni.
In precedenza, in tema di bilancio e variazioni legate all’emergenza Covid, si era parlato di Tosap, arrivata per intero alle attività artigianali perché non inserite nel decreto rilancio – “equipareremo commercianti e artigiani – la replica di Giulivi – poi la Corte dei Conti venga a chiedermi quei soldi, intanto io non li faccio pagare” –, dei fondi spesi per le spiagge libere – “Ma la app funziona o no? – ha chiesto Celli – perché a me pare che entrino tutti e ci siano tratti sovraffollati, almeno nei weekend. E dei soldi spesi una parte poteva essere destinata al salvamento nelle spiagge libere” – e dei quad e delle moto d’acqua acquistate. “A chi saranno assegnate e chi li utilizzerà?”, ha chiesto Conversini. “Le userà il comune di Tarquinia. Sarà cura dell’amministrazione decidere chi li utilizzerà nei modi e nei tempi previsti dalla legge”, la risposta di Giulivi.