Riceviamo da IN Onlus Sezione Etruria e pubblichiamo
Il 22 Febbraio del 2020, con determina dirigenziale, la Regione Lazio ha approvato il rapporto preliminare di valutazione ambientale strategica (VAS) per l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti, nel quale si dichiarano gli obiettivi del Piano regionale che a breve sarà approvato per la ratifica finale.
Il documento di Scoping viene sviluppato in considerazione delle linee strategiche approvate con deliberazione della Giunta Regionale n. 49 del 31/01/2019 che si focalizzano su obiettivi precisi: Portare la raccolta differenziata al 70% nel 2025 con finanziamenti ai Comuni per progetti di miglioramento della raccolta attraverso un fondo di 57 milioni di euro per i prossimi 3 anni con cui realizzare isole ecologiche, impianti di compostaggio e di auto-compostaggio. Sarà favorito inoltre il passaggio all’applicazione della tariffa puntuale in tutti i comuni della regione. Un meccanismo che permetterà all’utente di pagare in base ai rifiuti indifferenziati prodotti secondo il principio: “chi meno rifiuti produce, meno paga”.
Il secondo cardine della strategia dei prossimi anni è la trasformazione dell’impiantistica esistente. Gli impianti attuali di Trattamento Meccanico Biologico (TMB), impostati sulla produzione di CSS, sono destinati a cambiare e quelli di nuova generazione, basati su tecnologie avanzate di selezione e recupero di materiali, dovranno sostituire gli attuali. Nell’arco dei 5 anni si dovrà giungere alla riduzione del 50% del fabbisogno di conferimento in discarica e inceneritore, nella prospettiva di una conseguente chiusura degli impianti attualmente esistenti intesi nell’attuale assetto impiantistico.
Prevenzione e riduzione dei rifiuti.
Il Piano dei rifiuti ha obiettivi chiari, che indicano il percorso che i comuni della Regione Lazio dovranno seguire, compreso il Comune di Civitavecchia che invece sembra non condividerne i contenuti, decidendo la riduzione della raccolta porta a porta, con la delibera n. 47/2020.
Una decisione, quella di risparmiare sul servizio di PAP, che non può essere relegata come una decisione politica, poiché coinvolge l’intera Regione, contraddicendo gli obiettivi del piano dei rifiuti a cui tutti i comuni, invece, dovranno tendere.
Per questo anche Italia Nostra, sezione Etruria, aderisce alla protesta di Giovedì 18 Giugno, organizzata dai comitati e dalle associazioni di Civitavecchia, contro la delibera n. 47/2020 del Comune di Civitavecchia che, con un colpo di spugna, potrebbe cancellare la raccolta porta a porta nella zona 2 (peraltro la più popolosa della città), cancellando così anche anni di progettazione dedicata e molti mesi di comportamenti virtuosi dei Cittadini civitavecchiesi che hanno aderito, con estremo senso civico e rispetto per la propria città, a questa modalità avanzata del trattamento dei rifiuti che è l’unica che permetta la riduzione della quota indifferenziata.
Il provvedimento nullifica una prassi già accettata e metabolizzata dagli abitanti di Civitavecchia che avevano raggiunto percentuali di oltre il 70% di raccolta differenziata, per non parlare degli investimenti già fatti, dallo stesso comune, per il raggiungimento dei risultati.
Riteniamo che la pratica del porta a porta non possa e non debba essere abbandonata anche per non favorire appetiti per megaimpianti di smaltimento molto nocivi (vedi il progetto del megainceneritore della A2A previsto al confine tra Tarquinia e Civitavecchia) contro i quali la popolazione del comprensorio ha già manifestato e più volte espresso tutta la propria contrarietà.
Riteniamo inoltre che la delibera n. 47/2020 possa addirittura essere messa in discussione dalla stessa regione Lazio perché senza PAP vedrà inapplicata la TARIP e la percentuale di raccolta differenziata da raggiungere entro il 2025.
IN Onlus Sezione Etruria