Una promessa che per il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron sarà difficile mantenere… Christophe Rousselot, delegato generale della Fondation Notre-Dame e principale procacciatore di fondi per la ristrutturazione della cattedrale, ieri martedì 9 giugno 2020 a di BFM Paris si è detto scettico riguardo alla data di riapertura fissata dal Presidente il 16 aprile 2024.
“Se stiamo parlando di tutto l’edificio, ad esempio con un restauro esterno, ovviamente le operazioni saranno molto più lunghe”, ha spiega. Ma un’apertura parziale rimane possibile, indicando che in questo caso “questo ritardo sembra sostenibile […] in condizioni di sicurezza soddisfacenti”, portando come esempio della cattedrale di Nantes, anch’essa devastata da un incendio. I lavori alla cattedrale sono stati ritardati per vari motivi – maltempo, crisi sanitaria, ecc – e sono ripresi solo lunedì 8 giugno, con lo smantellamento delle impalcature attorno al tetto, in parte fuse dall’incendio.
“Il budget per il consolidamento e la sicurezza era di 85 milioni. – ha aggiunto Christophe Rousselot – Probabilmente raddoppierà per arrivare 160 milioni. La Fondation Notre-Dame finanzia il 45% del totale dei costi di cantiere e continua a raccogliere fondi. Anche perchè la nota spese aumenta: ci sono nuove attrezzature richieste, nuovi lavori, e le procedure collegate al Covid aumentano il costi. In un progetto come questo, hai sempre un budget mutevole”.