Riceviamo dal PD Tarquinia e dal Movimento Civico per Tarquinia e pubblichiamo
“Noi non ne usciamo”: dev’essere stato un monito quello del Sindaco Giulivi, tanto da essersi avverato proprio in questi giorni, con la realizzazione di una labirintica chiusura del centro storico attraverso una serie di ordinanze adottate prima per chiudere Via del Corso e Via S. Pancrazio in piena emergenza (e sulle quali ci eravamo già mostrati profondamente contrari), poi per modificare alcuni sensi di marcia in maniera propedeutica alla chiusura totale.
L’ordinanza n. 53 del 27/05/2020 ha avuto vita breve, venendo sostituita ed abrogata dalla n. 58 del 29/05/2020: la sostanza non cambia, il centro storico rimane pressoché blindato.
L’amministrazione sembra non voler tenere conto delle esigenze dei commercianti ed in particolar modo di coloro i quali hanno attività che si fondano prevalentemente sulle consegne a domicilio e sull’asporto, considera evidentemente irrilevanti le incredibili limitazioni che subiranno in modo particolare persone con disabilità e/o difficoltà motorie, non prende neanche lontanamente in considerazione che possano verificarsi casi di necessità ed urgenza e sfida la logica ed il buonsenso chiudendo tutto per evitare assembramenti, ma affrettandosi a chiarire che le “aree chiuse” divengono sostanzialmente aree pedonali, sortendo – quindi – l’effetto diametralmente opposto.
E questa è solo una parte del problema, che colpisce – direttamente o indirettamente – tutti: residenti, non residenti, attività commerciali, fornitori, corrieri, proprietari di seconde case o in generale di abitazioni al centro storico non residenti e via discorrendo.
Ci schieriamo dalla parte dei cittadini e dei commercianti, lanciando una petizione per la revoca delle ordinanze con le quali si è provveduto a realizzare questo scempio: in questo momento Tarquinia ha bisogno di ripartire, ha bisogno che tutti vengano ascoltati ed aiutati, ha bisogno che nessuno venga lasciato indietro, non ha certamente necessità che qualcuno prenda decisioni arbitrarie fondate su ipotesi e supposizioni.
Caro Sindaco, cara amministrazione, non serve chiarire che si tratti di una soluzione “in via sperimentale”, non c’è bisogno di fare “esperimenti” per avere la riprova di quanto questo provvedimento sia caotico ed insensato: basterebbe ascoltare, seriamente e con dedizione, i cittadini in nome e per conto dei quali siete chiamati a svolgere i vostri incarichi.
Ci impegneremo – da subito e nei prossimi giorni – in prima persona nella raccolta delle firme e nella distribuzione del testo della petizione, ascoltando le necessità dei cittadini e delle attività commerciali e dando notizie ed aggiornamenti in merito alle modalità di sottoscrizione attraverso tutti i canali a disposizione.
Partito Democratico Circolo “Domenico Emanuelli” Tarquinia
Movimento Civico per Tarquinia