“Le linee guida del CTS e dell’Inail sulle nuove modalità di esercizio della balneazione contengono, a nostro avviso, disposizioni immotivatamente restrittive che impedirebbero la balneazione, sul 70 % della costa italiana.
Non si potrebbe di fatto esercitare la balneazione in tutte quelle spiagge che hanno una limitata profondità e ampiezza”. Questa l’amara constatazione del SIB, il Sindacato italiano balneari nazionale, sulle misure presentate e in attesa di definizione per questo riguarda la gestione della spiaggia nella stagione del coronavirus. Una presa di posizione che, a livello regionale, ha preso la forma di un documento che il SIB Lazio ha inviato alla Regione.
“Sono a rischio le località più rinomate e prestigiose della costa italiana (dalla Liguria al Salento; dalla penisola Sorrentina alla Sardegna; da Portofino a Capri; ecc.). – continuano dal nazionale – È opportuno che, quindi, siffatte prescrizioni del CTS e dell’Inail siano considerate puramente indicative e non vincolanti permettendo alle Regioni di emanare disposizioni altrettanto efficaci ma più praticabili in quanto adeguate alle caratteristiche territoriali”.
“A titolo esemplificativo – continua la nota – non sono, a nostro avviso, condivisibili le disposizioni riguardanti: la prenotazione, anche per fasce orarie, che non dev’essere obbligatoria ma facoltativa, la registrazione con l’indicazione della postazione dovrebbe essere limitata solo per gli utenti non giornalieri, il posizionamento delle attrezzature di spiaggia (5 mt. per fila e 4,50 mt. fra punti ombra) è eccessivo potendosi garantire il distanziamento interpersonale desiderato (1 mt) attraverso mt. 3 fra file di ombreggio e 3 mt. fra punti ombra della stessa fila; le attrezzature di spiaggia (lettini, sdraio, ecc.) ove non allocati nel posto ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 1 metri l’una dall’altra essendo eccessiva quella di 2 mt.; le piscine all’interno dello stabilimento balneare, potrebbero essere aperte con le stesse misure previste per le spiagge, sia in materia di distanze tra attrezzature, sia in materia di distanziamento sociale e vigilanza; le cabine, anche, con uso promiscuo prevedendo un’adeguata igienizzazione; i minori sono sottoposti esclusivamente all’obbligo di vigilanza dei genitori; i giochi per bambini possono essere mantenuti a condizione che non diano luogo ad assembramenti; le docce oltre che all’aperto, con garanzia di una frequente pulizia e disinfezione a fine giornata possono essere anche al chiuso con all’interno la disponibilità di prodotti detergenti e strumenti usa e getta per la pulizia che ciascun cliente potrà fare in autonomia”.
“È utile ricordare, infine, che la spiaggia e il mare costituiscono, da sempre, luoghi di salubrità fisica e psichica – conclude il SIB nazionale – per cui anche l’indice di affollamento indicato (1 utente per 6 mq.) è eccessivo rispetto a quello altrettanto efficace ma più ragionevole di 1 utente per 4 mq”.
Come detto, queste linee sono prese dal SIB Lazio per rivolgersi direttamente a Zingaretti: qui il testo della lettera.