Il Primo ministro britannico Boris Johnson ha pronunciato ieri il suo primo discorso a Downing Street dopo il ricovero in ospedale a causa del contagio da coronavirus: un discorso in cui ha messo in guardia dal “rischio di un secondo picco” che potrebbe causare “un disastro economico”
Johnson ha affermato che il Regno Unito “sta iniziando a invertire la tendenza” contro la pandemia di coronavirus, insistendo sul fatto che il lockdown debba continuare.
Johnson ha tenuto il discorso prima di condurre una riunione del “war cabinet” per delineare i prossimi passi del paese per affrontare la crisi: il premier è sottoposto a crescenti pressioni da parte di parlamentari e colleghi di partito, oltre che dai membri dell’opposizione, per iniziare ad allentare le misure di blocco, con una revisione delle restrizioni previste sino a giovedì 7 maggio.
Tornando alle dichiarazioni di ieri, in risposta alle richieste di allentamento del lockdown il Primo Ministro ha dichiarato di non voler “buttare via tutti gli sforzi e il sacrificio del popolo britannico” allentando troppo presto le misure di allontanamento sociale. Sebbene abbia affermato di condividere le preoccupazioni commerciali circa la durata del blocco, ha esortato il Regno Unito a “contenere l’impazienza”, insistendo sul fatto che il governo “non può precisare ora quanto velocemente, lentamente o quando verranno apportate modifiche alle restrizioni”.
“Voglio far muovere questa economia il più velocemente possibile, ma mi rifiuto di buttare via tutto lo sforzo e il sacrificio del popolo britannico e rischiare un secondo grande scoppio e un’enorme perdita di vite umane con sistema sanitario nazionale di nuovo travolto. E vi chiedo di contenere la vostra impazienza, perché credo che stiamo arrivando alla fine della prima fase di questo conflitto e, nonostante tutte le sofferenze, ce la stiamo quasi facendo”.
Johnson – che ha affermato che il governo annuncerà ulteriori dettagli sulle misure di blocco nei “prossimi giorni” – ha affermato di aver compreso “quanto sia stato difficile e stressante rinunciare, anche temporaneamente, a queste antiche e basilari libertà”, ma ha aggiunto che i sacrifici hanno portato il Regno Unito a “appiattire il picco”, in segno che il paese “sta facendo progressi”.
“Abbiamo sfidato così tante previsioni. Non siamo rimasti senza respiratori o letti in terapia intensiva. – ha detto – Non abbiamo permesso al nostro NHS di collassare, e al contrario lo abbiamo finora protetto collettivamente in modo che i nostri incredibili medici, infermieri e personale sanitario siano stati in grado di proteggere tutti noi da un focolaio che avrebbe poturo essere molto peggiore”.