Riceviamo dai Sindaci dei Comuni di Bolsena, Capodimonte, Gradoli, Grotte di Castro, Marta, Montefiascone, San Lorenzo Nuovo e Valentano e pubblichiamo
Con profondo rammarico siamo costretti a dare notizia alla cittadinanza dell’ennesimo ricorso in appello presentato da Talete S.p.A. dinanzi al Consiglio di Stato, avverso le passate sentenze con cui il TAR Lazio aveva certificato la correttezza delle deliberazioni anzitempo assunte dai Comuni del lago, al fine di garantire la regolare cessione del servizio Ex-Co.Ba.L.B.
Si apre così l’ennesima diatriba legale, resa inopportunamente e intempestivamente dal Gestore Unico delle Acque della Provincia di Viterbo che, con il più evidente disinteresse per l’emergenza nazionale in corso, persevera nell’elargire incarichi legali ai danni delle controinteressate comunità di Bolsena, Capodimonte, Gradoli, Grotte di Castro, Marta, Montefiascone, San Lorenzo Nuovo e Valentano. Incarichi che, anche in questo caso, gravano ingiustificatamente sui bilanci dell’Azienda, quindi sulle tasche dei soliti tartassati contribuenti viterbesi, già stremati dalla battaglia contro il Coronavirus.
Un atto gravemente ostile, avente presumibilmente un unico fine dilatorio avverso gli impegni assunti dalla Regione e dai Comuni in tutela del lago e dell’ambiente, reso in spregio alla collaborazione ampiamente manifestata dai Sindaci verso tutte le Istituzioni coinvolte nella sottoscrizione del protocollo di conduzione degli impianti afferenti le comunità del bacino lacustre. Protocollo per altro già approvato da tutti i Comuni coinvolti e ormai prossimo alla firma conclusiva, dunque alla sua imminente esecuzione.
In una fase così delicata come quella in corso, quando ad ogni livello dovrebbe prevalere il buon senso e la comune volontà di collaborazione al fine di assicurare la salute delle persone e delle intere comunità, non possiamo non stigmatizzare il comportamento inappropriato e fuori luogo di Talete, invitando l’Azienda a riscoprire il proprio ruolo sociale, impegnandosi in concreto nella difesa dell’ambiente e ottemperando agli obblighi pendenti in proprio capo per come previsti da Legge, anziché promuovere reiteratamente sterili beghe legali ai danni dei cittadini della Tuscia.
Una situazione, quella avviata in malo modo da Talete, che lascia i Primi Cittadini costernati e profondamente amareggiati, dettata da logiche incomprensibili, certamente lontane dai principi di economicità e sussidiarietà orizzontale che dovrebbero animare l’agire della comune Azienda. Un paradosso di cui anche le segreterie politiche dei partiti che sostengono il rinnovato esecutivo provinciale vorranno per certo interessarsi, mostrando la giusta vicinanza ai cittadini e alle comunità iniquamente coinvolte.
I Sindaci dei Comuni di Bolsena, Capodimonte, Gradoli, Grotte di Castro, Marta, Montefiascone, San Lorenzo Nuovo e Valentano