Riceviamo dall’ISVRA e pubblichiamo
Alle 21:00 di martedì 28 aprile, ristoranti, agriristoro, bar e pasticcerie torneranno ad alzare le serrande in segno di protesta per la mancanza di misure del Governo a sostegno della ristorazione, settore completamente “bloccato” dall’emergenza Coronavirus per la quale queste attività sono state obbligate alla chiusura.
Ci saranno anche gli agriturismi, con l’Istituto Italiano per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo (ISVRA): “Nelle nostre aziende, camere, sale da pranzo e punti vendita dei prodotti agricoli sono fermi da due mesi. Il danno economico è già di circa 100 milioni di euro. In prospettiva possiamo ragionevolmente prevedere che non vedremo clienti per tutto il 2020. Nel 2021 la ripresa sarà lenta: avremo già un buon risultato se, superata l’epidemia, riusciremo a lavorare per metà del consueto”.
“Stiamo cercando – prosegue Pusceddu – di rilanciare la vendita diretta ricevendo gli ordini tramite internet e consegnando i prodotti a domicilio, ma per i ristoranti e gli alloggi agrituristici bisognerà solo aspettare tempi migliori. Se nel frattempo non arriveranno aiuti finanziari, molte aziende agricole, senza i proventi delle attività agrituristiche, rischiano di fallire”.
La condizione di bar, ristoranti e pasticceri è ancora più critica visto che non hanno neppure, come gli agriturismi, il reddito della produzione agricola che, sia pure con difficoltà di reperimento della manodopera stagionale, prosegue.
E’ dunque quanto mai urgente che il Governo, dopo il “Cura Italia”, emani uno specifico Decreto “Cura Turismo” a sostegno di un settore vitale per l’economia e il lavoro nel nostro Paese.