Riceviamo da Gianni Ginnasi e pubblichiamo
Il momento che tutti stiamo vivendo, per fortuna, non durerà per sempre e quindi già da ora è indispensabile cominciare a pensare al dopo-coronavirus, a come vogliamo/dobbiamo ripensare al ritorno ad una “normalità” che ora ci sembra così preziosa e mai finora sufficientemente apprezzata.
Questo ripensamento del ritorno alla quotidianità non riguarda, ovviamente, solo ogni singolo cittadino – oggi divenuto tanto determinante nei suoi comportamenti perché ciò accada al più presto – ma soprattutto gli Amministratori ad ogni livello perché sappiano proporre e condurre questa gestione con attenzione, prudenza e vantaggio per tutti.
Ecco così che, recentemente, ho “sognato” di parlare con il mio sindaco, con il presidente della riserva naturale Lago di Vico, con l’assessore al turismo, con tutto gli operatori fino a “L’ultima spiaggia”, con l’organizzatore del palio del lago di Vico e con l’organizzatore della famosa corsa a vuoto, con gli amici del palio e con tutti loro mi chiedevo come poter fare affinché tutto quello che abbiamo avuto e che caratterizza in modo tanto rappresentativo Ronciglione e il suo territorio possa continuare nel dopo-coronavirus. E la prima risposta è stata che proprio noi tutti, in primis, abbiamo le possibilità per far rivivere tutto ciò nel modo più autentico.
Basti pensare, ad esempio, a quel gioiello del lago di Vico, alla nostra Tuscia meravigliosa… inutile dire che gli accessi online di tante bellezze naturalistiche o artistiche – per quanto tecnicamente perfetti – che si sono moltiplicati in queste settimane non potranno mai dare le sensazioni di un contatto diretto con la natura, di una esperienza vissuta sul luogo, che molto spesso rimane impressa nelle nostre anime in modo indelebile.
Di recente, questo territorio ha sottoscritto i piani di utilizzo agrario in cui l’impiego di chimica, delle lavorazioni, del concime è progettato in modo da far vivere al meglio l’ambiente.
Naturalisticamente parlando, nella zona è presente un piccolo animale che riesce a degradare il legno in decadimento riconducendolo a nutrimento per la terra; questo è un sito protetto dall’Unesco; questo è il lago vulcanico più alto d’Europa, con tanti sentieri boschivi già segnati dal Cai; questo territorio è ricco di musei di archeologia industriale dove l’acqua e non il carbone o l’inquinamento era il vero volano di sviluppo dell’industria del territorio. La piccola chiesa di Sant’Eusebio conserva un incredibile capolavoro artistico: lì c’è l’albero della vita più antico del Cristianesimo affrescato e visibile entrando sulla sinistra, in pratica la genealogia di Gesù.
E poi quegli splendidi spazi sul lago per una gita su una barca piatta, quei tanti punti di accoglienza dove si può mangiare come nella migliore tradizione gastronomica locale, tutti luoghi che, certamente, dovranno essere gestiti con la massima attenzione, ma che potrebbero consentire a ogni famiglia di vivere all’aperto la propria “normalità” di relax nel rispetto di tutti, proprio lì, in uno spazio naturale in cui vivere tutta la bellezza del lago di Vico e la sua Riserva Naturale.
Tutto questo forse dovremmo solo condividerlo e comunicarlo, trasformarlo da sogno a comunicazione di una realtà già esistente, relativa ad un territorio che crede in se’ stesso e che riesce a vivere e far vivere la bellezza agli altri.
Il sogno si chiama Turismo per questo territorio e per la nostra città e il turismo dopo il coronavirus potrà essere uno degli aspetti più importanti per il vero ritorno alla “normalità”, per un territorio naturalmente vocato all’ospitalità, in spazi aperti e dall’indiscutibile ricchezza ambientale.
E dunque, perché non pensare a realizzare un protocollo di Intesa tra tutti gli operatori di Ronciglione, Caprarola, Capranica, Sutri che garantisca la sicurezza nell’accoglienza dei visitatori, nella proposta dei percorsi studiati per camminare nel verde sui sentieri segnalati dal Cai e nei punti di accoglienza e ristoro dove siano garantite – sia per le persone che per i luoghi – tutte le accortezze necessarie di salvaguardia della salute?
Ognuno di noi, in cuor suo, sta già facendo piccoli progetti di “evasione” appena possibile… e la proposta di raggiungere un luogo naturalisticamente unico e accogliente, non potrà che essere incluso nella lista delle méte.
Gianni Ginnasi