Il primo ministro inglese Boris Johnson ha avvertito che la crisi del coronavirus continuerà a peggiorare prima che possa giungersi a invertire il trend: lo ha fatto in una lettera inviata a ogni famiglia del Regno Unito.
Boris Johnson, che si è autoisolato dopo essere risultato positivo per Covid-19, afferma che potrebbero essere introdotte restrizioni ancora più severe se necessario. I britannici riceveranno anche un opuscolo che spiega nel dettaglio le regole del governo sull’uscita di casa e informazioni sulla salute: una decisione che pare fare seguito alle critiche alla chiarezza dei consigli del governo fino ad oggi.
Il numero di persone che sono morte di coronavirus nel Regno Unito ha raggiunto ieri le 1.019 unità, con i 260 morti annunciati sabato. Ci sono, al 28 marzo, 17.089 casi confermati nel Regno Unito.
Nella lettera inviata a 30 milioni di famiglie ad un costo previsto di 5,8 milioni di sterline, Johnson scrive: “Fin dall’inizio, abbiamo cercato di mettere le misure giuste al momento giusto. Non esiteremo ad andare oltre se questo è ciò che i consigli scientifici e i medici ci dicono che dobbiamo fare.”
La scorsa settimana sono state introdotte misure severe per contrastare la diffusione del coronavirus, incluso il divieto di raduni pubblici di oltre due persone e la chiusura di negozi che vendono beni non essenziali.
“È importante per me essere sincero – continua Johnson – sappiamo che le cose peggioreranno prima che inizino a migliorare. Ma stiamo facendo i preparativi giusti, e più tutti seguiamo le regole, meno vite andranno perse e prima la vita potrà tornare alla normalità”.
Gli esperti hanno affermato di aspettarsi che il numero di casi e decessi di coronavirus continuerà ad aumentare per le prossime due o tre settimane, prima che gli effetti delle misure di allontanamento sociale e le restrizioni sulla vita quotidiana inizino ad avere un impatto.
Rispondendo ai rapporti secondo cui le misure attuali potrebbero essere in vigore fino a giugno, il capo medico scozzese Catherine Calderwood ha dichiarato alla Broadcasting House della BBC Radio 4: “La stima che è stata fatta, e che ho visto, ha sempre detto che abbiamo bisogno di almeno 13 settimane di misure restrittive per limitare davvero questo virus e la sua diffusione tra le persone. Quando applichi un periodo di tempo più breve, non appena rallenti le misure il virus ritorna di nuovo perché non si è fermata la sua trasmissione tra molte persone.”
Tornando alla lettera di Johnson, il primo ministro descrive la pandemia come un “momento di emergenza nazionale”, e ribadisce la direttiva del governo a rimanere a casa per evitare di esercitare pressioni sul SSN, in modo che più vite possano essere salvate.
Il primo ministro riconosce che le restrizioni avranno un impatto finanziario sulle famiglie. Tuttavia, aggiunge, “il governo farà tutto il possibile per aiutarvi a sbarcare il lunario e mettere cibo sul tavolo”.
Johnson ha anche elogiato il lavoro di medici, infermieri e altri operatori, nonché le centinaia di migliaia di persone che si sono offerte volontarie per aiutare i più vulnerabili.
Nel frattempo, sabato sera sono entrati in vigore nuovi provvedimenti, tra cui multe fino a £ 5.000, per chi non rispetta le linee guida sulle persone che restano a casa e le attività commerciali chiuse. La multa massima sarà riservata alle imprese, ma gli individui potrebbero vedersi comminata una sanzione fino a £ 960.
In Inghilterra e Galles, le persone che ignorano le restrizioni potrebbero essere colpite inizialmente con una multa di £ 60 e altre £ 120 per una seconda infrazione. Le multe in Inghilterra saliranno a un massimo di £ 960 per infrazioni ripetute.
Matt Hancock, segretario alla sanità, ha dichiarato che il governo sta testando 10.000 persone al giorno ed è al lavoro per arrivare a testarne 25.000 entro metà aprile. I test sono stati aumentati anche per il personale ospedaliero in prima linea.