Il bollettino dell’Agence Régionale de Santé sui numeri dell0emergenza coronavirus in Francia a ieri, 23 marzo, parlava di 19 856 casi positivi in Francia e di 860 morti, con un incremento di 1 435 contagi e 186 decessi rispetto al giorno precedente.
Parigi e Ile de France continuano a essere le zone con il maggior numero di casi di pazienti infetti: il numero di casi di infezione in Île-de-France al 23 marzo è di 6.211, con 166 decessi nella regione. Le persone infette non sono necessariamente residenti nella regione, ma si tratta del numero di persone ricoverate in ospedale in Île-de-France.
Ieri Edouard Philippe ha chiarito le regole, inasprendo l’isolamento con la chiusura dei mercati cittadini, tranne quelli con deroga. Ha annunciato la valutazione dell’uso della clorochina per i pazienti gravemente malati in ospedale. Oggi il consiglio scientifico alla presenza del ministro della sanità e del presidente deciderà in merito all’estensione del periodo di isolamento, ritenuta più che probabile, e alla condivisione delle maschere protettive in settori diversi dal personale sanitario. È inoltre previsto un aggiornamento su test e strategie terapeutiche.
Se in questa situazione di crisi è difficile vedere dei lati positivi, arriva almeno una notizia che può quantomeno in parte consolare i parigini: la qualità dell’aria sta finalmente migliorando nella capitale!
Stranamente, subito dopo l’annuncio dell’isolamento, la qualità dell’aria era addirittura peggiorata: un picco di inquinamento da particelle fini era stato riscontrato il 20 marzo scorso sui tetti e nelle strade, nonostante la scomparsa di gran parte delle automobili e di altri veicoli a motore. I picchi di inquinamento sono regolarmente rilevati a marzo, a causa del tempo, spiega Airparif, l’organizzazione di monitoraggio della qualità dell’aria nell’Ile-de-France.
Fortunatamente, la tendenza si è ora invertita, grazie ai forti venti che hanno attraversato Parigi lo scorso fine settimana e hanno disperso le particelle. Ora l’organizzazione registra una soglia inferiore rispetto agli anni precedenti nella stessa data. Anche per l’inquinamento da biossido di azoto, causato anche dai veicoli a motore, c’è anche un forte calo.
Anche altri tipi di inquinamento ora sembrano essere scomparsi dalla vita quotidiana dei parigini: quello visivo, con le vetrine spente, e naturalmente l’inquinamento acustico, con la graduale scomparsa del traffico stradale, la chiusura di bar e ristoranti, lo stop dei cantieri in città.