Riceviamo e pubblichiamo.
È veramente avvilente dover scrivere queste righe riferite ad una città come Tarquinia, erede e custode di una cultura millenaria.
Credo che molti lettori si saranno accorti, durante le trascorse ricorrenze di Ognissanti e dei Defunti, delle condizioni pietose di un padiglione del cimitero monumentale S. Lorenzo di Tarquinia, nel quale escrementi di colombi, tortore e quant’altro imbrattano molti dei loculi in esso contenuti.
C’è da domandarsi se l’assessorato competente del Comune di Tarquinia, nonché gli stessi custodi del cimitero, ogni tanto facciano un giro di ricognizione del camposanto; basterebbe soltanto questo, unitamente a tanto senso del rispetto nei confronti di tutti coloro che ci hanno lasciato.
Il padiglione in questione è quello situato, tra l’altro, nei pressi dell’ufficio dei custodi, a sinistra di uno degli ingressi principali.
L’educazione, le regole della civile convivenza, il rispetto per i defunti ed i loro parenti, impongono che queste situazioni incresciose e mortificanti non debbano più verificarsi, altrimenti, tutti coloro che, a vario titolo, hanno competenze dovranno fare solo una cosa: vergognarsi!
Così scrive una persona che si reca settimanalmente al suddetto cimitero.
Lettera firmata.