(s.t.) “Era il 6 ottobre 2018, e se devo pensare a un ultimo ricordo prima dell’incidente, mi viene in mente il sole uscito dopo una giornata di pioggia. Era spuntato da poco e ricordo che dentro di me ho pensato a che bella giornata stesse venendo fuori”. Tiziano Monti, personaggio dell’anno secondo i lettori de lextra.news, racconta in una video intervista l’anno (e qualche mese) ad alta intensità emotiva che, da quel drammatico giorno, l’ha portato a essere oggi un esempio sorridente di tenacia e determinazione.
“Innanzitutto ringrazio i lettori: – esordisce Tiziano – era un bel sondaggio, con tanti personaggi tarquiniesi di valore, e non credevo sinceramente di ottenere tutto questo apprezzamento: mi sono reso conto giorno per giorno di aver lasciato un bel segno”.
La chiacchierata che ne esce – in versione integrale nel video poco sopra – spazia su vari momenti e immagini, partendo appunto dai ricordi, quello già svelato in apertura e quello, doloroso, che racconta la prima immagine nella testa di Tiziano dopo il risveglio: “Le prime parole che ricordo, dopo otto giorni di coma, sono state quando il dottore mi disse “Non hai più le gambe”. Ma non ho mai pensato di arrendermi e, anzi in quell’occasione la prima cosa che feci fu ringraziare i dottori e chiedere loro cosa dovessi fare, da allora in poi, per rimettermi in piedi”.
Da lì è partito un percorso straordinario, “in cui, non lo nascondo, i momenti difficili ci sono stati eccome, ma senza mai sentire una vera voglia di fermarmi: non sarebbe stato giusto, né per me stesso, né per chi mi vuole bene e mi era vicino, la mia famiglia in primis”. Così, dall’ospedale – “e, appena uscito, già il pomeriggio ero a fare l’aperitivo con gli amici” – si è passati al centro protesi di Budrio: “Dove in quattro giorni mi hanno rimesso in piedi: sono rimasti stupiti loro, sono rimasto altrettanto stupito io. È stato come salire sui trampoli: la prima sensazione fu di vertigini. Era così incredibile che ho pianto”.
“Di ricordi ce ne sono tanti, – continua Tiziano ripercorrendo il suo 2019 – ma se devo pensarne uno che li riassuma tutti, è il giorno in cui ho incontrato Alex Zanardi al centro protesi. Lui è davvero un supereroe: mi ha aperto un mondo nuovo, dandomi una motivazione in più per farcela: anche perché per me, sportivo da sempre, ritrovare lo sport e persino l’agonismo è stato fondamentale”. E non è un caso che Tiziano già pensi alla preparazione per la stagione 2020, con un sogno nel cassetto chiamato Parigi 2024 e le paralimpiadi. Senza dimenticare l’impegno nel quotidiano: “Chi non vive la disabilità, molto spesso non può rendersi conto di cosa significhi stare su una sedia a rotelle o fare anche solo due scalini con una protesi: io stesso, pur avendo sempre avuto grande rispetto, certo non immaginavo cosa significasse veramente essere una persona con disabilità. Ora che lo vivo sulla mia pelle, quando vedo mancanze di rispetto dò di matto: e con l’associazione SuperAbile ci stiamo impegnando per sensibilizzare in tal senso sin dalle fasce d’età più basse, partendo dalle scuole, oltre a ragionare con le istituzioni su un programma per catalogare i posti di Tarquinia non accessibili, identificando le priorità per provare a migliorare la situazione”.