È stato arrestato ieri nella campagne di Tarquinia un locale usuraio, sorpreso a riscuotere 36 mila euro di “pizzo” ed “affitto” mensile da un giovane imprenditore di Viterbo. “Affitto” è il modo con cui, nel gergo malavitoso, ci si riferisce all’interesse mensile, spesso anticipato, che varia da un tasso dal 3 al 6 %.
In questo caso il giovane imprenditore viterbese pagava il 5% mensile anticipato, tasso che se rapportato ad un tasso annuale, con annuale capitalizzazione, è di circa il 90% annuo.
L’usuraio arrestato era solito ricevere i propri “clienti” in un insolito “ufficio”: un campo agricolo pianeggiante, di 22 ettari, coltivato a finocchi, al centro del quale si incontrava con le vittime per la riscossione degli assegni e dei contanti. Da questa posizione ben poteva osservare se qualcuno si stesse avvicinando, provvedendo a disfarsi di elementi probatori.
L’incontro, stavolta, è stato però tenuto sotto osservazione dagli agenti del commissariato di Tarquinia che, anche con l’ausilio di un elicottero, hanno ben individuato il momento in cui agire. Ed ecco quindi un trattore con due apparenti contadini avvicinarsi, con uno spargi concime in funzione, due veicoli (quello della vittima e quello dell’usuraio). In considerazione della normale attività agricola, l’avvicinamento dei poliziotti non ha destato sospetti all’usurario che preso l’assegno da 36 mila euro lo aveva appena nascosto dentro il calzino sinistro.
Quando i poliziotti hanno bussato al finestrino, il malvivente che non aveva ancora capito, si è infuriato apostrofando gli operanti con frasi, “Ma che volete! Io ho il permesso de sta qui!… sennò compro il campo il trattore e pure voe!…”. Fermato ed arresto è stato dopo le usuali perquisizioni domiciliari, l’uomo è stato condotto al carcere di Civitavecchia e posto a disposizione del sostituto Procuratore della Repubblica.