Riceviamo e pubblichiamo
Dal 2010 ad oggi, a Tarquinia hanno chiuso il 7,1 per cento delle imprese. Una percentuale nettamente superiore alla media provinciale, pari allo 0,8 per cento. Da 2.338 a 2.171 unità. Con una perdita secca nel manifatturiero. Nel solo artigianato sono scomparse 52 aziende, adesso se ne contano 320. Eppure in questo comune la CNA cresce, tanto che ieri, in un pomeriggio che certo non incoraggiava a varcare la soglia del laboratorio o di casa, ha presentato la sua nuova sede, in via Vincenzo Ferri, nel cuore della zona artigiana. “Ci siamo trasferiti in questa realtà nata grazie all’unità d’intenti degli imprenditori e della CNA, nel luogo in cui tanti artigiani e piccole e medie imprese sperimentano, ogni giorno, processi di innovazione”, ha detto Sandro Pestelli, presidente della CNA di Tarquinia, intervenuto, in una sala affollatissima, insieme con Luigi Serafini, vicesindaco, Angelo Pieri e Luigia Melaragni, rispettivamente presidente e segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, Attilio Lupidi, amministratore delegato della Upav Servizi, e Fabrizio Marra, giovane responsabile della sede.
Quanto la CNA sia radicata, lo dicono i numeri del 2018, ricordati da Pestelli: 270 associati, 170 contabilità gestite, 1.300 cedolini emessi per i lavoratori dipendenti delle imprese, 1.065 pratiche istruite dal Patronato Epasa e 1.189 dal CAF CNA. Una performance brillante, risultato della continua evoluzione dei servizi offerti, per essere al passo con i tempi, come hanno detto Lupidi e Marra, e della professionalità dei nove operatori che quotidianamente affiancano gli imprenditori e i cittadini. “Risolvendo i problemi, soprattutto quelli dovuti alla burocrazia che ci soffoca”, ha sottolineato Pieri.
A riconoscere il valore della presenza dell’Associazione a Tarquinia, è stato lo stesso vicesindaco, che ha portato il saluto del sindaco, Alessandro Giulivi, e ha aggiunto il bel ricordo personale del padre artigiano. “Siete un punto di riferimento per le imprese e per i cittadini – ha affermato Serafini -. Subito dopo il nostro insediamento in Comune, ci siamo incontrati con la CNA per affrontare, in un’ottica di collaborazione, temi concreti: lo sviluppo della rete che è stata costituita da circa 50 attività economiche, la digitalizzazione del tessuto produttivo, il percorso per il riconoscimento di Tarquinia come città di antica ed affermata produzione ceramica”.
Ha evidenziato Melaragni: “Qui CNA cresce e orgogliosamente presenta una sede moderna, dotata di spazi ampi per i servizi e di una sala per gli incontri, perché nel tempo ha saputo lavorare in squadra con il territorio, le imprese e le istituzioni. La nuova sfida è partecipare, ancora una volta da protagonisti, alla trasformazione dell’economia”.
“I dati del movimento anagrafico delle imprese ci fanno registrare, complessivamente, un saldo negativo, che riguarda, in particolare, il manifatturiero, il commercio e la stessa agricoltura, comparto dove comunque operano ben il 41 per cento delle aziende. Ma ci sono settori in crescita: quelli degli alloggi e della ristorazione, dei servizi legati al turismo segnalano, dal 2010, un + 27,7 per cento (+ 21,6 nella Tuscia). Di fronte a questi mutamenti, si rafforza la nostra convinzione che il turismo possa essere una leva decisiva per lo sviluppo – ha proseguito la segretaria territoriale -. Abbiamo quindi costituito CNA Turismo, per intervenire con progetti in questo settore e offrire strumenti alle imprese dell’intera filiera. Guardiamo avanti, abbiamo il dovere, in tempi così difficili, di costruire opportunità e contribuire a creare un clima di fiducia”.
Applauditi con calore gli operatori della sede: Fabrizio Marra, Federica Viscarelli, Ostilde Bernabei, Maila Menichetti, Alessandro Fieno, Francesca Jacopucci, Paolo Vannozzi, Paola Mancinetti, Roxana Pandrea.