Riceviamo e pubblichiamo
Nella sala della Biblioteca Comunale di Tarquinia (Palazzo Bruschi, via Umberto I, 34), il giorno 11 ottobre alle ore 17,00, si inaugura la serie dei venerdì dedicati alla presentazione di volumi.
L’occasione di questo venerdì vede protagonista la missione di scavo dell’Università degli Studi di Milano, diretta da Giovanna Bagnasco Gianni e presente a Tarquinia dal 1982.
Matilde Marzullo, autrice del volume Tarquinia. L’abitato e le sue mura: indagini di topografia storica (Tarchna Suppl. 8, Ledizioni, Milano 2018) presenterà il suo lavoro che si inserisce in un progetto di ricerca di ampia portata sull’abitato antico, studiato in relazione alle cartografie antiche e moderne e svolto contestualmente alla realizzazione della Carta Archeologica del Pianoro dove sorgeva l’antica Tarquinia e in collaborazione con la Soprintendenza competente.
In questo quadro, Andrea Garzulino, architetto e docente nel Politecnico di Milano, presenterà il modello tridimensionale del Pianoro della Civita e le potenzialità che derivano da uno studio basato sulle più moderne tecnologie, compresa l’indagine LiDAR effettuata con volo aereo. Tarquinia è la prima città etrusca a avere un modello ottenuto in questo modo, prezioso anche per i temi legati alla conservazione e tutela del sito UNESCO di cui la Civita costituisce parte della buffer zone.
Giovanna Bagnasco Gianni presenterà a sua volta il volume da lei curato Mura Tarquiniesi. Riflessioni in margine alla città (Aristonothos 14, Ledizioni Milano 2018) che raccoglie le indagini finalizzate a cogliere gli aspetti del vissuto legato a punti precisi della città antica e alla percezione del suo perimetro. Chiuderà infine l’incontro parlando dei risultati della tavola rotonda, curata da Maria Bonghi Jovino, L’“Uomo di mare” di Tarquinia. Tra archeologia e antropologia. Quali interazioni, quali problemi? (Milano 2019), che inaugura il primo fascicolo della serie dei Quaderni di Tarchna.
I tre volumi che verranno presentati continuano dunque la tradizionale collaborazione dell’Ateneo milanese con la cittadinanza tarquiniese, che ormai dura da trentasette anni, e la rendono fruibile per tutti.