Riceviamo da Coordinamento Ambiente Tuscia e pubblichiamo
Venerdi 11 Ottobre dalle ore 9:30 alle ore 13:30 si svolgerà a Viterbo presso la Sala Conferenze dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, il Primo Convegno Provinciale su “L’era del Biometano e dei biocarburanti nella Tuscia” che tratterà il ruolo del biometano e dei biocarburanti nell’economia sostenibile verso l’obiettivo di decarbonizzazione della Tuscia”
In data 7-6-2019 sul Suppl. n. 1 BURL 27/06/2019, n. 52 la Determ. Dir.R. Lazio, n. G07807 è stato pubblicato il Decreto Regionale che di fatto ha sbloccato li iter autorizzativi degli impianti che producono bometano a partire da rifiuti non pericolosi, per immetterlo nelle reti del gas naturale oppure impiegarlo quale biocarburante nel settore dei trasporti ai sensi del D. Min. Sviluppo Econ. 02/03/2018.
Ora le Amministrazioni competenti potranno rilasciare le autorizzazioni per attività di recupero dei rifiuti non pericolosi, con produzione di biogas, facendo riferimento ad una serie di norme tecniche comunitarie e nazionali.
In assenza di specifiche indicazioni comunitarie, ovvero nelle more dell’eventuale adozione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di apposito decreto, il provvedimento fornisce indicazioni circa le norme tecniche cui fare riferimento per poter consentire, nell’ambito della Regione, il rilascio, da parte delle amministrazioni competenti, delle autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività di recupero di rifiuti non pericolosi, con produzione di biometano da biogas.
La determinazione specifica che quanto previsto non esime in alcun modo il gestore dell’impianto che svolge la suddetta attività, dall’obbligo di presentare presso il competente GSE, così come previsto dall’art. 9 del D. Min. Sviluppo Econ. 02/03/2018, domanda per il riconoscimento al proprio impianto della relativa qualifica al fine di poter accedere alle disposizioni previste con il medesimo decreto.
Da ricordare che la Regione Lazio produce ben 505.884,258 tonnellate di Rifiuti Organici (FORSU)/anno su un totale di 3.025.528,024 tonnellate di RSU ( Dati Catasto Rifiuti Nazionale a cura dell’ISPRA), in pratica il 16,72% di tutti i Rifiuti Urbani raccolti nel Lazio sono costituiti da Frazione Organica, percentuale questa destinata ad aumentare ,vista la raccolta porta a porta fino a raggiungere il milione di tonnellate nei prossimi 5 anni ed 1 milione di tonnellate rappresentano il 33,5% di tutti gli RSU raccolti nella Regione Lazio
Ma dove finisce il rifiuto organico nel Lazio? Finisce soprattutto negli Impianti di Compostaggio o interrato in discarica, gli Impianti di compostaggio nella Regione Lazio sono pochi e coprono ad oggi meno di 100,000 tonnellate di rifiuto organico che viene trasformato in compost organico , non esistono nel Lazio ad oggi impianti di biogas per la produzione da biometano da FORSU.
Detto ciò, gli impianti anaerobici (senza combustione) produrranno biometano avanzato per autotrazione e/o per messa in rete (gas), ciò significa importare meno combustibili fossili,quindi noi come Coordinamento Ambiente Tuscia siamo assolutamente favorevoli a questo tipo di impianti “salva pianeta” nell’egida dell’economia circolare realmente applicata.
Constatiamo che mentre nel Nord Italia il ciclo della Filiera dei “rifiuti umidi” è molto avanzato con la realizzazione di parecchi impianti anaerobici , nel Centro Sud sia quasi inesistente,regalandoci uno scenario negativo dove la FORSU Viene interrata con una perdita economica incalcolabile che oltretutto non permette ai Comuni il taglio del 20% dell’ecotassa come legiferato dall’Europa,a pagare è sempre il cittadino in ogni caso!!
Ora con il recepimento della Direttiva Europea e gli incentivi Nazionale decisi dal Ministero dello Sviluppo Economico per una cifra di 4,7 miliardi di euro nel biennio 2018-2020 e 10 miliardi di euro dal 2020 al 2030, si apre una nuova pagina anche nella Regione Lazio, dove, come nelle altre Regioni del Centro/Nord i biocarburanti avanzati prodotti dalla digestione anaerobica dei rifiuti saranno disponibili presso i Distributori stradali ad un prezzo di vendita di circa € 0,25/litro o addotto direttamente nella Rete Nazionale Gas con un risparmio da qui al 2030 di circa 295 miliardi di euro/anno con entrate per l’erario di 56 miliardi di euro anno, ciò permetterebbe al Ns Governo di non attuare manovre economiche “lacrime e sangue”
Il processo ha forti margini di sviluppo, se si considera che l’organico con 505.884,258 tonnellate raccolte nel Lazio e circa 6,6 milioni di tonnellate raccolte in tutta Italia per anno, rappresenta il 40,3% dei rifiuti urbani che entrano nel circuito della differenziata. E nel prossimo futuro se ne raccoglierà sempre di più: nell’ultimo anno abbiamo recuperato 108 chili per abitante, ma l’obiettivo europeo al 2025 è di 150 chili. E il Pacchetto sull’Economia Circolare dell’Ue ha imposto come obbligatoria entro il 2023 la raccolta differenziata di umido e verde. Quindi l’applicazione di questa tecnologia,fornirà un notevole contributo nella lotta contro i cambiamenti climatici e per un’economia più sostenibile.
Lo sconfinato universo dei rifiuti organici, in effetti, sembra il banco di prova ideale per testare la tecnologia del riciclo perfetto su larga scala. Di sicuro viaggiare costerà pochissimo, non produrrà inquinamento, così come riscaldarsi costerà di meno senza emissioni nocive in atmosfera, oltre a creare una filiera di posti dio lavori da 15-20,000 addetti solo nella provincia di Viterbo se sommiamo al biometano la possibilità di produrre biocarburanti tramite le rotazioni agricole che prevedono un raccolto dedicato a scopi energetici ed una rotazione a scopo prettamente agricolo nell’egida della politica bioeconomica europea.
Se ne discuterà Venerdi 11 Ottobre a Viterbo con i primi protagonisti in Provincia di questa quarta rivoluzione industriale per la prima volta interamente green della storia dell’umanità. L’ingresso al Convegno è libero.
Coordinamento Ambiente Tuscia