Dal 21 settembre prossimo, dodici opere di Marco Vallesi saranno esposte presso la galleria Captaloona Art, a Madrid.
Nel dettaglio, quanto arriva nella capitale spagnola è una selezione di opere dell’esperienza di produzione, ricerca e sperimentazione ceramica che Marco ha – in occasione dell’esposizione che ha presentato questa esperienza a Tarquinia – intitolato Magma.
“Magma, una parola che evoca un fluido caotico, incandescente ossia ciò che, realmente, è. In questo caso, pur rispettando tutti i parametri della pura evocazione ed i riferimenti geologi casuali – e non –, è anche il titolo di una ricerca estetica. L’intreccio infinito tra percorsi fisici ed astratti e le suggestioni date da un paesaggio, quello della Tuscia, nella sua più ampia accezione, rappresentano il piano su cui si tracciano le prime linee guida d’un progetto ideale”.
Stimoli di base delle prime fasi di ricerca, sono stati perciò il paesaggio, il territorio come generato dai vulcani e modellato dal tempo e dall’umanità.
“Sono le pietre, le sabbie, le argille e altri materiali reperibili nel variegato territorio della Tuscia le sostanze miscibili, sovrapponibili o complementari a formare nuovi e strani impasti e smalti ceramici. Dai caolini dei monti della Tolfa al tufo orvietano o dal “peperino” dei Cimini al “macco” tarquiniese, che sia “basaltina” da Bagnoregio o “tefrite” da Vulci, si può, effettivamente, “rimiscelare” e, quindi, “riordinare” il magma trattando tutte queste ed altre materie con temperature pari o addirittura superiori, a quelle a cui, di solito, la lava fuoriesce (o fuoriusciva, se si preferisce) dai crateri vulcanici”. E dalla complessità di una così variegata disponibilità di materiali e di una simile ricerca esplorativa, parte una ricerca verso la dimensione estetica dai risultati creativi sorprendenti.
Marco Vallesi è nato, vive e lavora a Tarquinia e fin da giovane si interessa di metallurgia, ceramica artistica e tecniche di produzione sperimentale. Le attività del suo lavoro coprono l’intero processo e mirano a ottenere risultati estetici essenziali e minimalisti, ma, allo stesso tempo, in grado di evocare, attraverso il linguaggio misterioso degli elementi, sensazioni arcane e profonde.
Il primo passo è identificare ed estrarre frammenti di rocce vulcaniche effusive che l’attività vulcanica ha portato in superficie nel corso dei millenni. Il secondo è selezionare argille, minerali, sabbie, fossili, rocce sedimentarie, ceneri di legno, ecc. Questi materiali vengono estratti, in piccole quantità, sotto forma di ghiaia, ciottoli, grumi, sabbia… schiacciati in un mortaio, setacciati e successivamente macinati. Con questa procedura si ottiene una polvere che, una volta miscelata con acqua, rimarrà in sospensione per il tempo necessario per decorare i corpi ceramici.
Le temperature a cui sono esposti oggetti, smalti e corpi ceramici sono dell’ordine di 1260° C e 1300° C: la cottura dipende dal tipo di forno e può produrre effetti estremamente diversi sullo stesso smalto.
Ogni oggetto è unico: il suo colore e le sue sfumature sono il risultato di una continua sperimentazione sulle miscele di materiali e sul tipo di cottura scelto. Tutti i materiali utilizzati sono scelti ed estratti da Marco e provengono dalla Tuscia, territorio vulcanico ricco di minerali e argille.