Arrivare a Belleville evoca una serie di sentimenti ed emozioni, stimolato dall’enclave multiculturale colorata e vibrante che offre la maggior parte delle grandi città, ma che a Parigi abbinata all’inconfondibile carattere distintivo del paesaggio haussmaniano.
Belleville è il mondo in cui Daniel Pennac fa vivere le storie della famiglia Malaussène, la patria di una delle due Chinatown di Parigi, il luogo che, nel corso degli anni, ha visto insediarsi nuove ondate di migranti, prevalentemente dall’Africa settentrionale e sub-sahariana. Rue de Belleville pullula di ristoranti tunisini, algerini e marocchini, intervallati da cucina vietnamita, cinese ed etopica. Il cuore, almeno simbolicamente, del melting pot parigino.
Ma Belleville è anche altro: dettagli, storie, curiosità. Ad esempio, a Belelville c’è Rue Denoyez, una stradina unica, probabilmente, nel suo genere in città, completamente colorata dai graffiti e opere di artisti di strada.
La via è uno dei pochi luoghi legalizzati per i graffiti in città, il che fa sì che sulle sue pareti viva un caleidoscopio di murales in continua evoluzione. Un certo numero di gallerie e caffè sono nascosti in mezzo ai colori, e vale sicuramente la pena esplorare questo lato della città. La strada è fiancheggiate da fioriere che sono curate dai residenti e decorate individualmente con poesie e mosaici; stencil, giocattoli e teiere sono attaccati a casaccio sui muri, creando un’atmosfera strana e stravagante.
Uno dei caffè più iconici del quartiere, Café aux Folies (8 rue de Belleville, 75020), è un luogo di ritrovo nei fine settimana, specialmente nei mesi più caldi quando la terrazza si riempie. La cantante più famosa di Francia, Edith Piaf, conosciuta come “Little Sparrow”, una volta si esibì qui all’inizio della sua carriera.
La fermata della metropolitana più vicina a Rue Denoyez è Belleville, sulla linea 11.